Bellinzonese

Morto a Carì, confermato il trauma cranico

L'autopsia sulla salma dello snowboarder è stata eseguita oggi all'Istituto patologico di Locarno. Si attende l'esito di altri esami

22 gennaio 2018
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L'esame autoptico eseguito stamane dall'Istituto cantonale di patologia con sede a Locarno ha confermato quanto i soccorritori avevano indicato subito dopo il ritrovamento della salma in Val d'Amera, sopra Carì, nella notte fra venerdì e sabato scorsi. Il 34enne del Bellinzonese è deceduto a seguito di un trauma cranico. Questa l'indicazione verbale trasmessa oggi in giornata alla procuratrice pubblica Valentina Tuoni che coordina l'inchiesta. Altri esami, pure eseguiti e i cui risultati richiedono più tempo, diranno se la caduta sia stata causata da altri fattori, come ad esempio un malore improvviso. Con ogni probabilità fatale è stato un salto fatto venerdì pomeriggio da una parete alta 10-15 metri e ai piedi della quale la Rega ha trovato il corpo privo di vita. Tuttavia, non è nemmeno da escludere una rovinosa caduta al suolo prima di quel salto, con perdita di sensi e successivo scivolamento a valle. Il Ministero pubblico dal canto suo conferma che non vi erano testimoni e che la vittima si era avventurata da sola fuori pista.

Il 34enne, web designer e grafico di professione, era uno snowboarder esperto con un passato di istruttore alla Scuola svizzera di sci di St. Moritz. Da una ventina d'anni membro dello Sci & snowboard club Bellinzona, era molto apprezzato come monitore volontario che partecipava attivamente alle attività del sodalizio rivolte ai più giovani. La data e il luogo del funerale non sono ancora stati comunicati dai familiari.

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