Bellinzonese

Accattoni con meno di 10 anni

Bellinzona: nelle ultime settimane diverse segnalazioni in zona stazione e Viale. Il magistrato Reto Medici: ogni anno una cinquantina di incarti su minori

13 gennaio 2018
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«Ne ho visti parecchi durante le ultime settimane. Prima mai. Ma è solo quando si avvicinano, allungano la mano e ti chiedono soldi, pochi istanti in cui valuti che possono avere anche meno di dieci anni, che ti rendi conto della gravità della situazione». A riferirci dell’incontro è un lettore della ‘Regione’ che ogni mattina raggiunge Bellinzona in treno per lavoro. Giovedì – ci spiega – tre ragazzini attorno ai dieci/dodici anni d’età erano ‘attivi’ nel perimetro della stazione ferroviaria; altre tre bambine, all’apparenza sotto i dieci anni, chiedevano l’elemosina lungo il viale. Hanno fermato il nostro interlocutore, «ed è stato difficile confrontarmi con la loro condizione esistenziale».
Loro sono la nuova frontiera dell’accattonaggio che tocca anche le nostre agiate latitudini. Quotidianamente salgono a frotte in auto e in treno dalla Lombardia, sguinzagliati da loro familiari-sfruttatori, a cercar denaro. Se va bene ‘tirano su’ 50-70 franchi al giorno, l’equivalente di un salario mensile di un operaio non qualificato in Italia. Quanto basta per sfamare (poco) bocche nei campi rom e finanziare i lussi (molti) che i capibanda si autoattribuiscono. Il 30 dicembre scrivevamo che nel 2017 in Ticino le polizie comunali di Bellinzona, Lugano, Locarno, Chiasso e Mendrisio sono state confrontate con 413 casi, di cui 93 nella Turrita. La Legge sull’ordine pubblico, entrata in vigore nel luglio 2016, incarica anche le Polcom d’intervenire per contenere il fenomeno.
Il comandante di quella di Bellinzona, Ivano Beltraminelli, ha espresso dubbi sull’efficacia delle misure; il ministro Norman Gobbi, capo del Dipartimento istituzioni, le ha difese ricordando peraltro l’importanza, ai fini d’inchiesta, della registrazione delle generalità.

L’appello alla popolazione

Qualora gli ‘accattoni’ siano minorenni, la polizia segnala e accompagna quelli sotto i dieci anni all’Autorità regionale di protezione, che attiva i servizi sociali affinché li prendano a carico, contattino i familiari e verifichino il rispetto dei doveri previsti per una corretta crescita e scolarizzazione. Tale procedura prevede il coinvolgimento delle analoghe autorità di protezione attive nel territorio di residenza, nel caso specifico quelle lombarde. Per contro, bambini e ragazzi fra i dieci e i diciotto anni vengono registrati in centrale e qui aperto un procedimento penale; qui viene pure confiscato loro il denaro; poi vengono rilasciati e segnalati alla Magistratura dei minorenni, poiché sanzionabili. L’anno scorso – spiega alla ‘Regione’ il magistrato Reto Medici – sono stati una cinquantina gli incarti trattati. In un solo caso si è optato per una sanzione sfociata nella privazione della libertà, poiché il minore nell’ambito dell’attività di accattonaggio si era reso colpevole di altri reati.
Non di rado i minori hanno con sé documenti di legittimazione validi: se consentono di risalire ai familiari e al luogo di residenza, viene inviata loro la condanna per violazione alla Legge sull’ordine pubblico e, non di rado, per ‘conseguimento fraudolento di una prestazione’ avendo viaggiato in treno senza biglietto. La registrazione è peraltro utile all’aggiornamento della banca dati dell’apparato inquirente e alla verifica di eventuali altri viaggi compiuti in Ticino. Quando è possibile viene inoltre confiscato il telefono cellulare, strumento utile a polizia e Magistratura, cui compete eseguire verifiche a monte.
L’invito che le autorità rivolgono alla cittadinanza, considerata la condizione di sfruttamento cui nella maggior parte dei casi sono sottoposti i ragazzini e le persone che chiedono l’elemosina, è di non consegnare loro denaro, né di accompagnarli a comprare viveri, farmaci o biglietti del treno: dovendo procurare ai loro capi unicamente denaro, subito dopo l’acquisto, salutato l’ignaro benefattore, tornano nei negozi, farmacie e biglietterie per riconsegnare la merce e ottenere il contante.

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