Faido

Museo, Faido imbufalito: 'Disprezzo dal governo'. Annunciata battaglia legale

Il sindaco a muso duro
21 dicembre 2017
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“Rammarico e delusione”. Il Municipio di Faido, guidato dal sindaco Roland David, reagisce con una dura e articolata presa di posizione alla decisione governativa di attribuire a Locarno il Museo cantonale di scienze naturali. E promette battaglia legale per difendere la candidatura di Faido che indicava gli storici hotel Suisse e Milano come sede ideale.

Ecco il comunicato, in forma integrale.

“Faido, e la Leventina tutta, hanno subìto negli anni una grande trasformazione, sacrificando sull’altare del progresso e dello sviluppo di altre regioni del Cantone una gran parte del suo territorio più pregiato, per far posto a infrastrutture di trasporto pubblico e privato. Con la candidatura quale nuova sede del Museo, per Faido e la Leventina si presentava la possibilità di invertire una tendenza negativa (occupazione e calo demografico) che ci preoccupa ormai da anni. Il Consiglio di Stato non ha saputo cogliere questa straordinaria opportunità, mortificando le speranze di un’intera regione.

'Gravi ripercussioni'

Difficile da comprendere e digerire una simile decisione, che fa male e che avrà a medio termine delle ripercussioni gravi che riguarderanno in primis la sopravvivenza stessa della vecchia linea ferroviaria, come pure di altri servizi importanti che sono indispensabili per garantire alla nostra regione un’attrattiva residenziale e una qualità di vita dignitosa.

Anche le modalità con cui questa decisione è stata presa sorprendono e indignano: siamo infatti venuti a sapere dalla stampa della decisione di attribuire il Museo ad un Comune che nemmeno ha presentato una candidatura, mentre l’informazione ai Comuni interessati è giunta solo quest’oggi, giovedì. Anche questo è un modo di lavorare che deploriamo, e che denota una totale mancanza di rispetto, per non dire disprezzo, verso gli Enti locali.

'Mai nessun contatto in 14 mesi'

“Senza contare che in questi 14 mesi trascorsi dopo l’inoltro delle candidature, mai nessun contatto è stato preso dalle Autorità cantonali anche solo per una presentazione della candidatura o per approfondire dettagli della stessa.

“Al di là degli aspetti politici, anche quelli procedurali lasciano quindi alquanto perplessi, ragion per cui si stanno valutando, con l’aiuto di giuristi, le possibilità per intraprendere tutti i passi legali a disposizione per contrastare questa scellerata decisione.

“In conclusione, dopo anni in cui abbiamo sempre cercato di dialogare in maniera costruttiva con le Autorità cantonali nella ricerca di soluzioni condivise, ci rendiamo conto che questo modo di agire non è assolutamente pagante e in qualche modo riconosciuto.

'Saremo più battaglieri, a cominciare dagli elettrodotti'

A tutela degli interessi di un’intera Regione ci dobbiamo in futuro riservare l’assunzione di atteggiamenti critici e più battaglieri su tutte le tematiche che potranno avere delle ripercussioni negative sul futuro delle valli periferiche. Le tematiche di certo non mancano, ad iniziare da quelle, molto importanti, legate alla pianificazione del territorio e al transito degli elettrodotti lungo il nostro territorio.

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