Bellinzona

Bellinzona, votato il Rod: raddoppiato il congedo paternità

20 dicembre 2017
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Al termine di un dibattito fiume in Consiglio comunale sfociato in 50 voti favorevoli, 2 contrari (Mps) e 2 astenuti e in un applauso finale stanco, a 10 mesi dalla nascita la Bellinzona aggregata si è dotata ieri sera della ‘carta’ che regola il rapporto d’impiego degli oltre 1’400 propri collaboratori riassunti dai precedenti 13 enti locali. A fare da colonna portante il Rod della vecchia Città, adeguato in più punti e con la conferma delle 40 ore settimanali. Fra i miglioramenti figurano il riconoscimento di un salario minimo di 4’000 franchi lordi per 12 mensilità (3’692 per 13), il congedo maternità pagato di 18 settimane anziché 16 e non pagato di 18 mesi anziché 12, e quello di paternità raddoppiato (20 giorni, anziché 10, da ‘consumare’ entro un anno dalla nascita o dall’adozione dei figli) accogliendo in questo caso l’emendamento di Alessandro Lucchini (Sinistra/Pc) con 36 sì, 14 no e 4 astenuti. E ancora: conferma del posto di lavoro e dei livelli salariali precedenti (in alcuni casi con sensibili miglioramenti), 5 settimane di ferie dai 40 anni d’età, un mese di congedo pagato dopo 15 anni di servizio. Costo dei miglioramenti a carico della collettività, 800mila franchi annui.
Plr e Sinistra hanno parlato di documento completo, equilibrato, sostenibile, convincente, con condizioni di lavoro interessanti e prive di privilegi. Emilio Scossa-Baggi (Ppd) è andato oltre: «I dipendenti possono leccarsi i baffi e la barba intera». Orlando Del Don (Lega/Udc/Noce) ha parlato di «generosissimo regalo di Natale» e di «privilegi». Non condivide Angelica Lepori Sergi (Mps): «Non è un regalo. Riconoscere condizioni di lavoro più dignitose significa disporre di servizi che funzionano bene e con piena soddisfazione dei dipendenti».
Quattro, oltre a quello di Lucchini, gli emendamenti accolti fra gli oltre trenta presentati (25 soltanto dall’Mps, tutti bocciati). Promossi: quello di Emilio Scossa-Baggi (Ppd) che fissa un tetto di 3 anni, eventualmente rinnovabile, all’incarico per funzione stabile, togliendo il carattere “a tempo indeterminato”; il divieto di fumo (nei locali e nei veicoli del Comune, nonché durante le ore di servizio, pause escluse) chiesto da Renato Züger (Sinistra); quelli di Fabio Käppeli (Plr) secondo cui l’aumento di stipendio viene negato solo se l’ultimo colloquio di valutazione risulta insufficiente (e non gli ultimi due); e il diritto di congedo pagato che risulterà proporzionato al grado di occupazione del momento in cui inizia l’evento.

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