Bellinzona

Bellinzona: le Officine Ffs entrano a Palazzo civico

(Gabriele Putzu)
4 dicembre 2017
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Le Officine Ffs di Bellinzona entrano a Palazzo civico. Lo hanno fatto stasera con un presidio organizzato dal Movimento per il socialismo (presenti invero pochi intimi) nella corte interna prima della seduta di Consiglio comunale; poi presenziando alla seduta stessa, iniziata con la richiesta di Angelica Lepori Sergi (Mps) di portare all’inizio dell’ordine del giorno la risposta municipale (inserita in coda) a un’interpellanza sul tema presentata con la collega Monica Soldini.

Dal canto suo il presidente del plenum Alberto Marietta (Plr) ha specificato il motivo per cui nei giorni scorsi ha respinto la richiesta Mps di dedicare alla questione un’apposita seduta con discussione generale. Consultatosi col Municipio, cui compete sottoporre argomenti al Legislativo, è emersa l’assenza al momento di informazioni e dati concreti su cui dibattere, poiché i vertici delle Ffs potrebbero esprimersi sul futuro dello stabilimento cittadino e su un nuovo probabile complesso nel Bellinzonese solo verso metà dicembre; a quel punto, ha annoto Marietta, il Cc potrà discutere compiutamente. Con un solo astenuto (Marietta), il Cc ha comunque acconsentito ad anticipare la risposta.

Il sindaco: 'Delicata negoziazione'

Il sindaco Mario Branda ha quindi ribadito come per le Ffs lo scenario più interessante in ottica economica e finanziaria fosse la chiusura delle Officine e il trasferimento dell’attività oltrale: «Ipotesi sempre respinta da Consiglio di Stato e Municipio che da mesi stanno conducendo con le Ferrovie una trattativa orientata a individuare una soluzione per garantire un futuro concreto, solido e duraturo, fino al 2050 e non solo 2025, all’attività tecnologica e produttiva nel Bellinzonese. In questo senso il Municipio ha ricevuto un mandato chiaro in occasione delle elezioni del 2 aprile. Non si tratta quindi di attendere una decisione dalle Ffs, ma di continuare con esse la delicata negoziazione. Le proposte che dovessero seguire, saranno giocoforza sottoposte al Cc, che avrà la più ampia facoltà di decidere il prosieguo dei lavori».

Consensi e critiche

Fabio Käppeli a nome del gruppo Plr, Renato Züger per quello della Sinistra e Ivan Ambrosini per il Ppd si sono dichiarati soddisfatti della risposta. Esprimendo solidarietà e vicinanza alle maestranze, hanno assicurato che il tema sta a cuore della politica cittadina. Orlando Del Don (Lega/Udc/Noce) ha chiesto che il plenum venga aggiornato dal Municipio sull’evoluzione della trattativa. Ronnie David per i Verdi si è distanziato: «Temo che quanto ci resterà da discutere sarà assai diverso da quanto c’è oggi. Il progetto aggregativo parlava di rafforzare le Officine, mantenere il numero di lavoratori e potenziare il Centro di competenza. Per contro si va verso un forte ridimensionamento e una speculazione immobiliare sul comparto. Il Municipio sta facendo molto male a trattare in questi termini con le Ffs».

Angelica Lepori Sergi ha ricordato come i piani delle Ffs sin qui noti dimezzino il numero di occupati e smantellino i settori produttivi fondamentali attuali come la revisione delle locomotive, dei carri e degli assali: «Inoltre la convenzione del 2013, che fissava il mantenimento dei volumi di lavori e del numero di operai, non viene minimamente rispettata dalle Ffs. Siamo di fronte a un evento che si presenta rovinoso. Al Municipio e alla politica chiediamo di sostenere le rivendicazioni delle maestranze». Alessandro Lucchini (Pc) ha infine invitato il Municipio a «esigere dalle Ferrovie il mantenimento di tutti i posti di lavoro e dei volumi».

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