Bregaglia

Estesa la zona rossa e si allungano i tempi per il rientro a casa di chi abita a Bondo, Sottoponte e Spino

Escavatrici al lavoro
4 settembre 2017
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La zona rossa in Val Bregaglia è stata estesa. Ora anche gli stabili di Sottoponte e Spino, oltre a quelli di Bondo, sono compresi in quella che è ritenuta l'area più direttamente minacciata dalle colate detritiche della frana del Pizzo Cengalo.

“Oggi ho dovuto informare gli abitanti di Spino e Sottoponte che per almeno due mesi non potranno fare ritorno alle proprie casa”, ha dichiarato il sindaco Anna Giacometti durante la conferenza stampa tenutasi oggi, lunedì alle 15 citata dalla Rsi. Anche la popolazione di Bondo dovrà aspettare almeno sessanta giorni per fare rientro nelle proprie abitazioni.

Il capoprogetto per i lavori di ripristino, Gian Cla Feuerstein, ha inoltre specificato che "visto che l'ultima colata ha portato nuovamente molto materiale, i lavori di di sgombero del bacino di ritenzione dureranno, nel migliore dei casi, almeno due mesi".

Riaperta la strada di Spino verso l'Italia

Riaprirà oggi alle 14 la vecchia strada di Spino, di fronte a Bondo, sommersa dai detriti nella notte fra giovedì e venerdì scorsi, in occasione della terza colata scesa dalla Val Bondasca e dal Pizzo Cengalo. Si tratta, attualmente, dell'unico collegamento viario fra la dogana di Castasegna e la località di Soglio.

Frontalieri, ancora due giorni di pazienza

Le centinaia di frontalieri dell'alto Lario e della Val Chiavenna dovranno tuttavia attendere ancora due giorni, probabilmente fino a mercoledì, per poter tornare a transitare in direzione della Val Bregaglia e del Maloja senza più dover affrontare lunghe trasferte attraverso i passi Spluga o Bernina per raggiungere i luoghi di lavoro.

Oggi alle 15 il Comune organizzerà un incontro con i media durante il quale fornirà i dettagli della riapertura della vecchia strada di Spino; in quell'occasione si conosceranno le modalità di transito, la tempistica e se vi saranno limitazioni.

Resta per contro sempre chiusa, a lungo termine, la strada cantonale H3 devastata dalla prima colata del 23 agosto.

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