Cresciano

Il Macello cantonale sta meglio ma non ancora bene

21 giugno 2017
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Sopravvissuto alla fase più buia – che nel 2012 si era avvicinata al fallimento poi dirottato verso una moratoria seguita da un piano di rilancio a più mani – il Macello cantonale di Cresciano gode oggi di salute discreta ma non ancora buona. E guardando avanti, considerando bilanci e attività svolta, non è affatto certo che possa effettivamente diventare buona. L’odierna assemblea degli azionisti della Mati Macello Ticino Sa è stata l’occasione per ribadire che la situazione, seppur migliorata, resta sempre delicata. Il presidente Paolo Barberis, giunto alla sua ultima relazione avendo rassegnato le dimissioni con quasi tutti gli altri membri di Cda, lo ha più volte sottolineato.

Nel 2016 calo del 4% e lieve avanzo

Operati risparmi e affinata l’attività dove possibile, il macello ha ormai raggiunto il tetto quanto a capi soppressi (il 2016 ha registrato una flessione del 4% rispetto al 2015); e mentre i conti mostrano un leggero avanzo (24mila franchi, che si riducono a 15mila sottraendo il rosso di 9mila ereditato dal 2015) reso possibile dall’aiuto volontario assicurato da taluni Comuni (63mila franchi a copertura degli ammortamenti diretti, più altri 36mila versati da Lugano a copertura di interessi e spese bancarie), proprio al capitolo Comuni si giocherà la futura partita.

Accordo con i Comuni

Mentre il credito acceso con Banca Stato rimane importante (2,47 milioni), l’accordo quinquennale con i Comuni scade infatti a fine 2018 e la Sa confida che gli enti locali finora coinvolti accettino di confermare a medio e lungo termine il loro sostegno; peraltro un appello viene lanciato a quelli del Locarnese, per ora mostratisi per nulla collaborativi.

Il nuovo Cda

Tutto ciò rappresenta la sfida del nuovo Cda che l’assemblea ha eletto oggi subentrando a quello dimissionario: ne fanno parte il vicesindaco di Riviera Alberto Pellanda, rappresentante del Comune sede; il segretario agricolo e rappresentante del locale patriziano Sem Genini; il rappresentante della Federazione ticinese produttori latte Matteo Minoggio (agricoltore e attivo al 50% alla Sezione agricoltura); l’ingegnere agronomo Manfredo Forni e il municipale di Lugano Michele Foletti. Confermato Erich Jörg, direttore della Società mastri macellai, che farà da trait-d'union fra vecchio e nuovo Cda.

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