Bellinzonese

L'associazione contraria al lupo teme nuovi attacchi

Le pecore sbranate a Tengia
12 febbraio 2017
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Il comitato dell’Associazione per un territorio senza grandi predatori (ATsenzaGP) ribadisce la necessità che autorità cantonali e federali si attivino con azioni incisive atte a limitare l’espansione del lupo affinché l’allevamento tradizionale possa avere un futuro. Tra le misure necessarie si citano la rinegoziazione della convenzione di Berna, una nuova legge sulla caccia e abbattimenti legali. In un comunicato che riassume i contenuti di un incontro avvenuto sabato a Lavertezzo, il comitato invita inoltre gli allevatori a non abbattersi e a non pensare di cessare la loro preziosa attività. Ricordiamo che sull'edizione di sabato abbiamo riferito la testimonianza dell'allevatore di Carena che, vista la presenza di 6 lupi in Valle Morobbia, si sente abbandonato dalle autorità e mette in dubbio la possibilità di garantire un futuro alla sua attività.

L'associazione si dice molto preoccupata per i ripetuti e gravi attacchi da lupi avvenuti recentemente in Leventina e Mesocina all’interno di recinti e nelle stalle dove sono ricoverati gli animali, "che hanno portato complessivamente all’uccisione di quasi 50 pecore". "Il lupo (o i lupi) che ha colpito nelle scorse settimane – sottolinea il comitato – ha assunto la strategia di predare all’interno delle recinzioni, anche vicino ai nuclei abitati, e quindi cercherà di ripetere lo stesso atto, per lui molto gratificante, nei prossimi giorni con la probabilità che si sposti in altre zone del Ticino".

I recinti realizzati attorno alle stalle, viene sottolineato, sono stati montati per dare la possibilità agli animali di uscire ogni giorno all’aperto, "un’esigenza indispensabile per il loro benessere e obbligatoria secondo le leggi sulla protezione degli animali". Per realizzare una recinzione fissa a prova di lupo "sarebbe necessario un discreto investimento con la relativa licenza edilizia e con dei risultati estetici spesso molto discutibili". L'associazione ribadisce inoltre l’inconciliabilità tra allevamenti di bestiame minuto gestiti secondo i metodi tradizionali e presenza di lupi, "come dimostrato da studi realizzati in passato in Ticino e da rapporti su esperienze condotte in Francia dove il lupo è presente da parecchi anni".

A proposito della presa di posizione degli esponenti del Wwf della Svizzera italiana, il comitato ritiene che si siano dimostrati insensibili allo sconforto in cui si trovano gli allevatori e alla fragilità del settore, continuando a sostenere la necessità dell’espansione del lupo e mettendo in cattiva luce gli allevatori.

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