Bellinzonese

Irb, presentata la domanda di costruzione 

9 dicembre 2016
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La Fondazione per l'Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona ha depositato oggi, nel pieno rispetto del programma dei lavori, la domanda di costruzione per la realizzazione della nuova sede su un sedime di 6mila metri quadrati nell'area dell'ex campo militare. Il terreno, indica un comunicato diramato alle redazioni, è stato concesso in diritto di superficie gratuito dalla Città di Bellinzona e per una durata di 50 anni. 

Il Team di progettisti, guidati dall'architetto Aurelio Galfetti, che aveva vinto il concorso di progettazione con il progetto 'Nel Parco',  ha proceduto all'allestimento del progetto definitivo. I piani hanno dimostrato la bontà dell'impianto architettonico proposto in fase di concorso dai progettisti e la particolare capacità di adattamento alle esigenze operative sorte nella fase di approfondimento. Non da ultimo risulta confermato sia la volumetria massima prevista (45mila metri cubi) sia il tetto di spesa fissato dal Committente in 44 milioni di franchi.

Il nuovo edificio permetterà di fruire anche di spazi per la didattica, per corsi pratici e per seminari. L'edificio si compone di tre piani più un piano interrato con i seguenti contenuti principali:

- al piano interrato: stabulario, magazzini/archivi, logistica, autorimessa (50 posti e centrali tecniche)
- al piano terreno: amministrazione, caffetteria, sale seminari e foyer e locali di supporto
- piani superiori +1 e +2: laboratori (30 unità di ricerca, ufficio dei Group Leaders, sale riunioni e centrali tecniche)

Nel nuovo stabile troveranno posto l'Irb, affiliato all'Usi dal 2010, l'Istituto oncologico di ricerca (Ior), anch'esso affiliato all'Usi da gennaio del prossimo anno, e i laboratori di ricerca del Neurocentro della Svizzera Italiana (Eoc). Ciò favorisce le sinergie tra i tre istituti, nonché tra i gruppi di ricerca operanti all'interno degli stessi. I laboratori e alcuni servizi centrali potranno essere messi in comune, con un effetto importante di contenimento delle spese annuali di gestione dei tre istituti. L'impianto del progetto – come rilevato nella nota stampa – si integra "in modo armonioso e senza impatti eccessivi nell'area verde che caratterizza i margini della città". Lo schema funzionale, si dice ancora, è anche in grado di generare un eventuale futuro ampliamento coerente con la prima fase. 

 

Standard Minergie

Il progetto combina la fonte del calore fornita dall'impianto regionale di teleriscaldamento, che sarà disponibile alla data di avvio delle attività del nuovo Irb, con l'utilizzo dell'acqua di falda per il raffreddamento dei gruppi frigoriferi durante l'estate. Grazie alla stretta collaborazione con le Aziende Municipalizzate Bellinzona (Amb) è stato anche affiancato un impianto fotovoltaico che occupa l'intero tetto dell'edificio, trasformandolo di fatto nella quinta facciata. Il progetto rispetta dunque gli standard Minergie. La domanda di costruzione rispetta così, secondo la nota stampa, rigorosamente le condizioni del Piano regolatore della Città di Bellinzona, il regolamento cantonale sull'utilizzazione dell'energia, la legislazione sulla mobilità e sulla sicurezza del fuoco e le severe disposizioni concernenti la biosicurezza, la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute. Grazie alla fattiva collaborazione dei ricercatori dell'Irb, dello Ior e del Neurocentro nella fase di progettazione, il progetto risponde totalmente alle aspettative degli utenti. Il programma dei lavori prevede l'apertura del cantiere nel settembre del 2017 e una conclusione dei lavori entro la fine del 2020.

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