Bellinzonese

Frizzo: Officine in pericolo con il  piano di fabbrica di 300mila ore 

6 dicembre 2016
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Alle Officine di Bellinzona ci sono tutte le premesse per mantenere volumi di lavori intorno alle 400mila ore, i dipendenti attivi allo stabilimento fino alla fine dello scorso aprile e aprirsi al traffico passeggeri, settore con importanti sbocchi. Questo il grido lanciato poco fa dall'associazione 'Giù le mani' in un incontro con i media alla Casa del popolo di Bellinzona indetto in vista dell'assemblea generale di domani, mercoledì 7, alle 20.30 alla Scuola cantonale di commercio.

Le maestranze, con Gianni Frizzo indiscusso frontman, chiedono l'arresto del piano di fabbrica per il 2017 intorno alle 300mila ore annue produttive, una moratoria fino alla definizione di finalità condivise per le Officine di Bellinzona e il rientro in linea con quanto sancito dalla Convenzione e dalla dichiarazione d'intenti fatte a margine del Centro di competenza. "Non vogliamo - ha chiarito Frizzo - che passi l'idea che tutti i problemi delle Officine di Bellinzona siano stati nel frattempo risolti".

Il sindacalista Unia e parlamentare Mps Matteo Pronzini, da sempre vicino agli operai delle Officine di Bellinzona dai tempi dello sciopero 2008, ha dal canto suo garantito che si batterà per riattivare, il prima possibile, l'iniziativa per un Polo ferroviario nel frattempo congelata.

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