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Con il foulard al collo per una giornata speciale

Il 22 febbraio nacque Sir Robert Baden-Powell, il fondatore dello scoutismo. Che ogni anno viene ricordato con un gesto simbolico

Scout per un giorno, scout per una vita (Ti-Press)

Il 22 febbraio nacque Sir Robert Baden-Powell, il fondatore dello scoutismo. Che ogni anno viene ricordato con un gesto simbolico

22 febbraio 2022
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Oggi non è una giornata come le altre. Il 22 febbraio è infatti una di quelle date cerchiate con il pennarello rosso nel calendario di chi ha sposato il ‘credo’ dello scoutismo: il World Thinking Day. Un giorno che per gran parte di chi segue le orme di Robert Baden-Powell – il padre fondatore del movimento scout – è iniziato col foulard al collo, chiuso sul davanti dal classico ‘nodo dell’amicizia’. Perché la tradizione vuole che, appunto, in occasione della giornata commemorativa del 22 febbraio, gli scout indossino (ovviamente a titolo volontario) il loro distintivo sezionale, ricordando così la loro appartenenza a quella grande ‘famiglia’ fondata dal barone ed ex generale di Paddington nel 1907. Non a caso nato proprio in questo giorno del 1857 (e morto l’8 gennaio 1941).

E così per molti, anche da noi in Ticino, la giornata odierna è appunto iniziata con un tocco di colore in più sopra i classici indumenti da lavoro o da studio; magari tralasciando per una volta la classica cravatta per gli impiegati d’ufficio. «È un gesto simbolico, ma che aiuta anche a riflettere sul senso di appartenenza al mondo degli scout – sottolinea il responsabile della comunicazione di Scoutismo Ticino Nicholas Felappi –. Questo è un giorno speciale per tutti, dal castoro al rover. E anche io questo pomeriggio sono andato a scuola (dove insegna, ndr) sfoggiando il foulard scout!». E chissà che qualcuno, fra i più ligi (pandemia permettendo), per salutare una persona non abbia optato anche per la classica... stretta di mano con la sinistra anziché la classica destra, come ci si saluta appunto tra scout.

L’idea con cui è nato il World Thinking Day a livello internazionale era quella di istituire una giornata in cui riflettere sul senso del Guidismo, ossia per rivolgere un pensiero alle altre guide di tutto il mondo. E per questo motivo la ricorrenza odierna viene ricordata anche dalle associazioni che al loro interno comprendono guide.

Un simbolico centesimo per una giusta causa

Secondo una tradizione consolidata, in questa giornata ogni esploratore o guida del mondo dona simbolicamente una monetina (del valore variabile da Paese a Paese), da destinare allo sviluppo o al sostegno del Guidismo nei Paesi in difficoltà. Per l’occasione, l’Associazione mondiale Guide ed Esploratori (Amge) sceglie un tema di rilevanza internazionale e dei Paesi su cui incentrare la giornata. Per il World Thinking Day 2022, i temi portanti scelti sono quello dei cambiamenti climatici a livello planetario e quello della parità di genere. «Ma quella è un’iniziativa portata avanti a livello internazionale, e principalmente rivolta al movimento del Regno Unito. Ciò non toglie che, comunque, il World Thinking Day venga rimarcato, anche in altre forme, a livello mondiale. E dunque anche da noi».

La sfida lanciata da Scoutismo Ticino

Per degnamente celebrare la ricorrenza del World Thinking Day, Scoutismo Ticino ha lanciato una sfida a tutti gli scout ticinesi: realizzare un filmato della durata massima di venti secondi in cui viene spiegato il significato di appartenere alla comunità scout, soprattutto negli ultimi due anni segnati dalla pandemia. «Abbiamo coinvolto tutti in questo grande progetto, voluto anche per riflettere su quanto la pandemia abbia modificato le nostre abitudini, nella vita quotidiana o con la tenuta scout. E sul senso di appartenenza a una grande famiglia come la nostra».

InstagramLa sfida lanciata da Scoutismo Ticino per il World Thinking Day 2022

Tremila seguaci di Baden-Powell a Sud del San Gottardo

Sul territorio del Ticino e del Moesano sono ben 33 le sezioni scout presenti («Cifra indicativa, anche perché alcune sezioni stanno valutando un’eventuale fusione»), suddivise in quattro regioni (le cosiddette ‘zone’): Bellinzonese (che comprende pure il Moesano), Locarnese (comprendente pure la Vallemaggia), Luganese e Mendrisiotto; a loro volta raggruppate sotto il cappello di Scoutismo Ticino. Le attività che vengono proposte dalle varie sezioni sono rivolte a tutti, suddivise per fasce di età, che di norma si rifanno alle fasce scolastiche (‘branche’).

I più piccoli, dai 5 ai 7 anni, sono così raggruppati nei Castori, «una branca che è stata introdotta solo da qualche anno in Ticino per permettere anche ai più piccoli di avvicinarsi al vasto mondo dello scoutismo, altrimenti in precedenza accessibile solo a partire dalla terza elementare. Questa novità ha sicuramente contribuito a far crescere di numero la nostra famiglia».

Salendo di età ci sono poi Lupetti (8-11 anni), Esploratori (11-15 anni) e Pionieri (15-17 anni). E non è finita qui, perché completata la trafila ‘scolastica’, lo scout entra poi a far parte della cerchia dei Rover, branca che, come recita il sito internet di Scoutismo Ticino, permette a tutti di impegnarsi nello scoutismo e nella società, e di vivere attivamente lo scoutismo nel modo giusto per l’età in cui ci si trova. Gli adulti che invece dedicano il tempo a fare attività con lupetti, esploratori e pionieri sono riuniti nel gruppo degli Animatori i quali, per svolgere al meglio la loro funzione, seguono regolarmente corsi di formazione legati alla funzione che ricoprono nella sezione, organizzati dall’associazione cantonale. A margine, c’è anche la sezione Soc, Scout ad ogni costo, che propone attività scout per bambini e giovani con uno o più handicap mentali o fisici: il programma orientato alle loro esigenze si basa sui principi del Movimento Scout Svizzero e stimola i partecipanti nel modo più individuale possibile.

Ma quanti sono i seguaci di Robert Baden-Powell in Ticino? «L’ultimo censimento lo abbiamo fatto a gennaio, ma non disponiamo ancora dei dati definitivi. Lo scorso anno, ad ogni modo, eravamo circa sui tremila scout. Siamo un bel gruppo, che oltretutto, dopo diversi anni di flessione, negli ultimi tempi è cresciuto per numero di aderenti. E questo è un dato senz’altro molto positivo, considerato anche che per diversi mesi anche noi abbiamo dovuto interrompere le attività a causa della pandemia. Sicuramente a giocare a nostro favore è una crescente sensibilizzazione alle tematiche legate alla natura. Perché gli scout, per loro indole, svolgono le loro attività costantemente immersi in essa».

Passata la fase acuta della pandemia, si torna alla normalità

«Gli ultimi sono stati due anni particolari, ma ora finalmente le attività delle varie sezioni hanno ripreso più o meno regolarmente, e dunque si torna a lavorare in prospettiva dei prossimi grandi appuntamenti, tanto a livello sezionale, quanto come Scoutismo Ticino». Come il prossimo Campo federale, previsto dal 23 luglio al 6 agosto a Goms, in Vallese. Il 2023 sarà poi un anno particolare a livello internazionale, visto che in Corea si terrà il 25esimo Jamboree, il raduno mondiale degli scout. «Dove, come da tradizione, saremo presenti con una delegazione di scout ticinesi».

Ti-PressfantasTIco 2013, dal 21 luglio al 4 agosto di nove anni fa Dalpe è stato il fulcro dello scoutismo cantonale

Per il prossimo Campo cantonale ci vorrà invece ancora qualche anno: «Solitamente i Campi cantonali si tengono ogni dieci-quindici anni. L‘ultimo (‘fantasTIco 2013’), si è tenuto nove anni fa, per cui immagino che il prossimo verrà organizzato nel 2027 o 2028. Ma lo deciderà il nuovo comitato: a giugno buona parte della direzione di Scoutismo Ticino passerà il testimone, e dunque abbiamo ritenuto giusto che la scelta della data del prossimo Campo spettasse al nuovo comitato, di modo che possa diventare una sorta di obiettivo per i subentranti».