Estero

Weinstein pagò le spese legali di Bill Clinton ai tempi del Sexgate

(Richard Shotwell)
16 ottobre 2017
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Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood travolto dallo scandalo, nel 1998 pagò una parte delle spese legali che Bill Clinton dovette sostenere per difendersi dal Sexgate. In particolare Weinstein si fece carico di una cifra pari ad almeno 10 mila dollari. Lo riportano alcuni media conservatori come Fox News, Breitbart News e Washington Free Beacon che hanno rispolverato una vecchia inchiesta del Washington Post. Hillary Clinton, che col marito Bill ha avuto per anni un rapporto di amicizia con Weinstein, negli ultimi giorni è più volte intervenuta dicendosi "scioccata e sconcertata" dalla condotta dell’ex Re di Hollywood definendola "intollerabile". L’ex first lady ha anche sottolineato come restituirà’ fino all’ultimo centesimo tutti i soldi che Weinstein ha donato per la sua campagna elettorale come finanziatore dei democratici. Ruolo di cui beneficiò anche l’ex presidente americano Barack Obama. Weinstein avrebbe poi versato fino a 250 mila dollari nella Clinton Foundation: tutti soldi – si spiega – già spesi in progetti come la lotta all’Aids, quella all’obesità infantile e quella contro i cambiamenti climatici. Secondo la lista riportata dal Wp il 22 agosto 1998, tra le 62 star di Hollywood che vennero in soccorso dei Clinton durante l’affaire Lewinski, donando fino a 10 mila dollari, ci sono oltre a Weinstein personaggi come Tom Hanks, Barbra Streisand, Michael Douglas, Ron Howard e Steven Spielberg.

Nel frattempo, dalla Francia, dopo il marito Emmanuel anche Brigitte Macron esce dal silenzio sul caso Harvey Weinstein. "Sono molto felice che le donne parlino", ha detto la Première Dame di Francia, a margine di una visita a una scuola parigina, in occasione del dettato annuale organizzato dall’associazione Ela. Brigitte spera che il caso possa contribuire a indurre le donne a denunciare gli abusi. "Forse alla fine sconteremo un male per un bene", ha aggiunto. Ieri sera in diretta tv su TF1, il marito e presidente, Emmanuel Macron, ha confermato di aver intrapreso i provvedimenti necessari "per ritirare la Legion d’Onore" al produttore americano accusato di violenze sessuali da un fiume di attrici in Europa e negli Stati Uniti. La Legion d’Honneur, uno dei massimi riconoscimenti della Repubblica francese, venne attribuita a Weinstein dal suo predecessore all’Eliseo, Nicolas Sarkozy.

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