Confine

Voleva che la moglie vestisse un braccialetto per monitorare i suoi spostamenti. Quando la gelosia sfocia in minacce: uomo in carcere

(©Ti-Press / Francesca Agosta)
9 giugno 2017
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La gelosia, annebbiandogli il cervello, gli ha fatto perdere la trebisonda ed ora è rinchiuso al Bassone, carcere di Como, per maltrattamenti in famiglia.

Ma la novità non sta tanto nella gelosia dei mariti, quanto alla modalità con cui l'uomo – un 54enne siciliano – ha tentato di controllare la moglie. La storia giunge da Lezzeno, comune della sponda orientale del lago di Como.

Dopo anni di “condotte vessatorie, minacciose e violente”, il 54enne avrebbe minacciato di morte la moglie con un coltello da cucina, perché si sarebbe rifiuta di indossare un braccialetto elettronico, con il quale il marito avrebbe potuto monitorare i suoi spostamenti. Non un sofisticato marchingegno che solitamente viene utilizzato per tenere sotto controllo i detenuti agli arresti domiciliari, bensì un braccialetto elettronico usato per i cani.

Per fortuna le urla della donna sono state sentite da una vigile urbano che passava sotto casa della coppia. Il suo intervento, assieme ai carabinieri di Bellagio, ha evitato che la situazione precipitasse. L'uomo nel corso dell'interrogatorio si sarebbe dimostrato pentito, ma per ora resta in carcere. Senza un posto dove poter andare, non può beneficiare dei domiciliari, neppure con un braccialetto elettronico al polso. Tornare a vivere con la moglie per il giudice sarebbe pericoloso.

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