Estero

Venezuela, è caccia aperta ai dissidenti anti-Maduro

17 agosto 2017
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In Venezuela è ormai caccia aperta ai dissidenti. L’Assemblea Costituente promossa dal presidente Nicolas Maduro si accinge a sospendere l’immunità parlamentare del marito della ex Procuratrice Luisa Ortega Diaz e minaccia direttamente i deputati oppositori, fra i quali il presidente e il vicepresidente del Parlamento.

La mossa contro German Ferrer – marito di Ortega Diaz e deputato del partito di governo – è stata rapida. Il numero due del chavismo, Diosdado Cabello, ha consegnato ieri al nuovo Procuratore, Tarek William Saab, le prove che dimostrerebbero che Ferrer aveva aperto conti in una banca nelle Bahamas, dove sono stati depositati almeno sei milioni di dollari, che proverrebbero da "una rete estorsiva" organizzata nella Procura per ricattare persone sotto inchiesta giudiziaria.

Pochi minuti dopo, Saab ha esibito in una conferenza stampa le presunte prove contro Ferrer consegnate da Cabello, e poche ore dopo il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsg) ha autorizzato il suo arresto, con l’accusa di corruzione, estorsione, associazione a delinquere e riciclaggio. L’alta corte ha chiesto dunque alla Costituente di sospendere l’immunità parlamentare del deputato chavista, prevista dalla Costituzione.

Da parte sua, la presidente della Costituente, Delcy Rodriguez, ha annunciato che la "Commissione della Verità" dell’organismo, che lei stessa presiede, aprirà varie inchieste sui deputati dell’opposizione per accertare le loro responsabilità penali. Rodriguez ha citato due casi. Quello di Julio Borges, presidente del Parlamento, accusato di sabotaggio per aver dichiarato che i prestiti esteri accordati senza l’avallo del legislativo sono da considerarsi illegali, e il suo vice, Freddy Guevara, accusato di aver istigato ed organizzato la violenza di piazza durante le manifestazioni antigovernative che si susseguono dallo scorso aprile.

Maduro ha già annunciato nei giorni scorsi che i deputati oppositori saranno chiamati a dire come stanno le cose davanti alla "Commissione della Verità" – se non lo fanno "con le buone", ha avvisato, saranno portati "in manette"- e che la loro immunità parlamentare "non può essere vista come una giustificazione per delinquere". Borges ha reagito chiedendo la tutela degli organismi internazionali, come la Commissione Interamericana per i Diritti Umani (Cidh) e l’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani (Unhchr) e sottolineando che la "Costituente fraudolenta" promossa da Maduro non può in nessun modo "stravolgere le disposizioni dell’unica Costituzione vigente in questo paese", per cui "le misure che può prendere non hanno nessun valore o legittimità".

Da parte sua, Ortega Diaz – dopo aver confermato che agenti dell’intelligence hanno perquisito la sua casa a Caracas – si è definita "vittima di una vendetta totalitaria", aggiungendo che "è così che il governo di Maduro e Cabello pretende di porre fine alla nostra lotta per la democrazia’’. (Ats)

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