Locarnese

Velkommen tilbake, il 'bentornati' è nella lingua dei fiordi

29 agosto 2017
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Ad attendere la coppia Soldati-Graber all’entrata dell’Albergo Losone ci sono proprio tutti. Familiari, amici, amici stretti, alcuni strettissimi come Lara, che aspetta l’arrivo del suo Gionata. Ci parla lei per prima di Norvegia, quella girata insieme a lui anni fa dalle parti di Capo Nord. E di Bergen, da dove il viaggio dei due amici è cominciato lo scorso 9 agosto. “Prima di partire mi ha lasciato il suo telefono cellulare”, ci racconta. Tanto per capire in quale modo Gionata affronta le imprese sportive (e da quanto i due non si vedono). Ad accogliere i ciclisti c’è Diego Glaus, titolare dell’albergo che è anche sede dell’Ambasciata Norvegese.

Il neo console onorario (cfr. laRegione del 24 giugno) è il primo a porgere la mano; nell’altra stringe una bandiera norvegese, a corredo degli scatti ufficiali. «Ho un’invidia buona per quello che questi ragazzi hanno fatto», esordisce Glaus. «Mi ci rivedo, sono cose che non si dimenticano», aggiunge. E racconta: «Io e un amico partimmo alla loro età con una vecchia Renault, carica di biciclette, canoe e attrezzatura da sub. Una sera pescammo una trota da un laghetto alpino, 20 metri sopra la spiaggia; scendendo, raccogliemmo mirtilli e un paio di cozze dalla roccia. Grigliata, sole di mezzanotte e due orche che ti passano davanti e la Norvegia non te la scordi più». Ma di quella terra, e di quel popolo, il console ama soprattutto «gli alti valori morali e l’investire ricchezze sul prossimo». Non ultima, la mobilità lenta: «Prendessimo esempio da loro, avremmo una qualità di vita migliore».

Giovanni e Gionata hanno ricordi e pensieri comuni. «Siamo stati fortunati con le condizioni atmosferiche, ma con il vento è stata dura», dice il primo, che ancora non realizza la distanza completata. La sintonia dei due si conferma quando, a proposito del viaggio appena concluso, chiediamo di indicarci il posto più bello e il prossimo che visiteranno. Gionata, istantaneo, risponde «la Svizzera». Giovanni gli fa eco: «Per chi pedala, davvero non c’è scenario migliore».

Le donazioni per i bimbi di Katmandu, nel frattempo, restano aperte fino alla metà di settembre. C’è ancora tempo, dunque, per far sì che i bambini della capitale nepalese possano godere di una settimana di trekking, lontano dalla dura quotidianità del posto. In cambio, i bimbi spediranno una cartolina dalla loro città, una per ognuno dei benefattori che faranno pervenire l’offerta sul conto di Kam for Sud, Ong con sede a Locarno. Questi i dati per contribuire:

Associazione Kam for Sud - info@kamforsud.org / www.kamforsud.org
Banca dello Stato del Cantone Ticino
CH-6501 Bellinzona (Svizzera)
Conto Nr. 3582660001000001
IBAN: CH83007643582660C000C
CCP della banca: 65-433-5

Specificare nella causale "Trekking bambini"

Contatto:
Kam For Sud bazaar
via F. Rusca 2
CH-6600 Locarno - Svizzera
Tel +41-91-2200364

Quanto a cartoline, Giovanni e Gionata sono stati più veloci delle poste internazionali, che soltanto ieri hanno recapitato le ultime. La storia di questi 20 giorni attraverso l’Europa è disponibile su www.laregione.ch/a/cartoline. A questo indirizzo c’è tutto, l'intero tragitto consultabile grazie al gps installato sulle loro bicilette e il tuffo dei due amici – biciclette incluse – nelle “fredde acque norvegesi” di Losone. Ora che il viaggio è concluso, possiamo finalmente dire "Velkommen tilbake", ragazzi. Bentornati a casa.

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