Svizzera

Un crimine contro la persona non basta per revocare la naturalizzazione

(Samuel Golay)
21 agosto 2017
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Seppur riprovevoli, i reati contro la vita e l’integrità della persona non giustificano la revoca della cittadinanza a un naturalizzato. Una simile disposizione sarebbe sproporzionata, scrive il Consiglio federale in risposta ad una mozione del consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Udc/Lega) che raccomanda al plenum di respingere.

Secondo Quadri la prassi attuale per la revoca della cittadinanza è troppo restrittiva: essa trova applicazione al massimo nei casi di terrorismo o di spionaggio. Ma anche nei casi di terrorismo, indica il deputato leghista, la revoca non è imperativa.

Per il consigliere nazionale ticinese, chi si macchia dei crimini più gravi, in particolare quelli contro la vita e l’integrità della persona, non deve mantenere la cittadinanza svizzera nell’interesse della sicurezza e della reputazione della Svizzera.

A detta di Quadri, una maggiore severità contribuirebbe a “dare valore al passaporto elvetico, che premia l’integrazione dello straniero”.

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