Impact Journalism

Un boccone per il prossimo

(Share The Meal)
25 giugno 2016
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di Stephan Dörner, Die Welt, Germania

In Times Square, un tabellone mostra ciò che i newyorkesi possono avere per 50 centesimi di dollaro: 90 secondi di visita turistica o 1,8 secondi con il “Naked Cowboy”, un artista di strada che si esibisce ai più famosi incroci della grande mela. Oppure, potrebbero offrire i pasti di un giorno a un bambino malnutrito.

Questo è lo scopo di ‘ShareTheMeal’, un’app creata da una start-up berlinese. Il fondatore, Sebastian Stricker, è partito da una semplice constatazione: nel mondo esistono più smartphone che persone affamate. Si è quindi chiesto se non avesse senso affrontare la fame nel mondo a suon di click. Ogni volta che una persona fa colazione, pranzo o cena, avrebbe l’opportunità di condividere la propria razione di cibo con una persona in difficoltà.

Lanciata dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, l’app per iPhone e Android si è diffusa rapidamente tramite i social network, anche senza pubblicità costosa. Il numero di utenti è lievitato da quando è stata pubblicata in Germania a giugno del 2015 e internazionalmente nel novembre dello stesso anno. «Sino a fine aprile sono stati distribuiti 5,4 milioni di pasti “inviati” da circa 500mila donatori», commenta Stricker. «Nutriamo ogni giorno tra i 10mila e i 15mila bambini».

‘ShareTheMeal’ ha iniziato la sua lotta contro la fame nel mondo dagli scolari del Lesotho. La distribuzione dei pasti scolastici ha un duplice effetto: nel breve termine argina la fame, ma sul lungo termine favorisce lo sviluppo economico del Paese: significa che i bambini possono frequentare la scuola più spesso invece di essere mandati a lavorare.

Stricker si trova attualmente in Libano e gestisce la distribuzione di cibo tramite ‘ShareTheMeal’. «Qui hanno accolto oltre un milione di rifugiati, mentre la popolazione totale è di 4,4 milioni – fa notare –. Alcuni richiedenti devono vivere nei sottotetti, dove di solito si conservano gli attrezzi».

In futuro, gli utilizzatori di smart-
phone potrebbero perfino essere in grado di vedere con chi hanno condiviso il loro pasto. Stricker sta attualmente facendo esperimenti iniziali con la realtà virtuale. «È davvero commovente vedere i bambini che si fanno fotografare sorridenti con il cibo che hanno ricevuto in regalo». Tra i viveri distribuiti vi erano in particolare mele, latte e muffins. «Apprezzavano le mele più di ogni altra cosa», racconta con un sorriso. «In Germania, i ragazzi devono essere costretti a mangiare la frutta, mentre qui prediligono le mele rispetto a qualsiasi altra cosa».

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