Scienze

Un asteroide forse fatto di materia oscura

L''intruso' Oumuamua
22 novembre 2017
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Era già abbastanza misterioso dopo la sua improvvisa comparsa, l''intruso' (un oggetto simile a un asteroide) che nell'ottobre scorso ha fatto irruzione nel Sistema Solare, ma adesso è ancora più enigmatico perché potrebbe essere fatto di una materia oscura molto particolare, estremamente densa, al punto che il suo passaggio fra l'orbita di Mercurio e quella della Terra potrebbe deviare di una decina di metri l'orbita di Mercurio e, in modo impercettibile, quella della Terra.

Pubblicata sul sito 'arXiv', l'ipotesi arriva da un'istituzione scientifica che gode di ottima fama, come l'università californiana di Stanford. Molto cauta la reazione del mondo scientifico, che guarda comunque con interesse alla possibilità di verificarla.

All'inizio l'intruso aveva solo una sigla, A/2017, poi è stato chiamato Oumuamua (nella lingua hawaiana significa 'messaggero') dal Minor Planet Center, l'organizzazione dell'Unione Astronomica Internazionale (Uai) che 'sorveglia' i corpi minori del Sistema Solare. La sua immagine, che ha rivelato un'inconsueta forma allungata come un sigaro, è stata poi catturata dal telescopio Pan-Starrs delle Hawaii e dal Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Australe (Eso). È poi emerso che ruota su se stesso ogni 7,3 ore.

Oumuamua, come è stato chiamato l'intruso, "è generalmente considerato un oggetto simile a un asteroide roccioso arrivato da un altro sistema planetario della Via Lattea", osservano i ricercatori, guidati da David Cyncynates. "Noi riteniamo che Oumuamua potrebbe invece essere un 'pezzo' di materia oscura", estremamente denso. Se così fosse, hanno aggiunto, il suo passaggio potrebbe causare variazioni misurabili nelle orbite di Mercurio, della Terra e della Luna.

Se le cose stessero proprio così Oumuamua potrebbe essere pesantissimo, "100 volte meno pesante della Terra", ha rilevato Fabrizio Fiore, direttore dell'osservatorio di Roma dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). "Un oggetto del genere – ha aggiunto –potrebbe produrre un cambiamento apprezzabile, nell'orbita di Mercurio, ossia circa di 10 metri e che quindi potrebbe essere rivelato. L'orbita della Terra e a quella della Luna sarebbero invece "deviate di pochissimo: non ce ne accorgeremmo, ma potremmo misurare la differenza". Secondo Fiore si tratta di "ipotesi tirata", ma il bello è che per invalidarla o meno "basterà misurare con precisione l'orbita di Mercurio per sapere se si è spostata".

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