Svizzera

Udc e Plr contro l'accordo sulle dogane con gli Usa

(©Ti-Press / Gabriele Putzu)
15 ottobre 2017
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La destra si oppone al progetto di accordo di assistenza amministrativa in ambito doganale con gli Stati Uniti, messo in consultazione da giugno a venerdì scorso dal Consiglio federale. Il progetto di legge del governo punta a migliorare la collaborazione con Washington, permettendo uno scambio di informazioni per agevolare le indagini e scoprire eventuali infrazioni.

Stando alla destra, esso rappresenta però un rischio per l’economia svizzera. L’intesa compromette la confidenzialità dei dati, la protezione dei segreti commerciali e l’esclusione di misure coercitive, non apportando alcun vantaggio alla Confederazione, lamentano Udc e Plr. Per i liberali-radicali, è inaccettabile la presenza di collaboratori stranieri durante le indagini. Il Ppd si è dal canto suo definito in linea di principio favorevole a un accordo con gli Usa, che considera un partner molto importante per Berna, purché non si debba pagare un prezzo troppo alto per concluderlo.

Diverso il parere del Ps, secondo cui il patto potrebbe prevenire e individuare efficacemente infrazioni doganali. I socialisti mettono l’accento in particolare sulla lotta al commercio illegale di armi, sui flussi finanziari illeciti e sul terrorismo. Secondo il Consiglio federale, l’accordo è importante per l’economia svizzera perché delinea i presupposti per la conclusione di una eventuale intesa sul riconoscimento reciproco delle misure doganali di sicurezza. Il progetto di legge semplificherebbe le formalità alle frontiere legate alle importazioni di merci. Ciò permetterebbe di evitare notevoli ritardi e inconvenienti che talvolta insorgono attualmente, sottolineano i socialisti. (Ats/Red)

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