Luganese

Terreno ex Lepori a Massagno, i partiti sono per il diritto di superficie. Dal Ps è risoluzione

(Gabriele Putzu)
19 settembre 2017
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Il termine era quello del 15 settembre, giorno in cui il Municipio di Massagno attendeva di conoscere la posizione della commissione speciale per il terreno ex Lepori, di proprietà del comune e protagonista da cinque anni a questa parte di un’ipotesi, sventata con un referendum nel 2012, di vendita. I tempi, forse, troppo stretti hanno però impedito di stilare un rapporto unanime, o quantomeno di maggioranza, preferendogli l’invio al presidente, Renato Ricciardi, di singole risposte. Una situazione che ha portato lunedì sera il comitato allargato dalla sezione del Partito socialista a sottoscrivere una risoluzione alfine di allontanare, una nuova volta, la ventilata alienazione. “Non abbiamo riserve pregiudiziali sull’offerta della fondazione Farguis (emanazione di Scudo, ndr) – si legge nella presa di posizione – ribadiamo tuttavia che la vendita corrisponde a cedere non solo il bene ma soprattutto la libertà di disporvi. Tutte le buone intenzioni di un’associazione senza scopo di lucro possono in futuro essere messe in discussione e addirittura liquidate. Non è così – preme sottolineare al Ps – per le finalità civili di un comune, che è per definizione sottomesso a controllo democratico e ha come scopo la salvaguardia del bene pubblico”. Ma come sono orientati i partiti? «Il nostro gruppo ­–, ci riporta il socialista e membro della commissione Rosario Talarico – come quello Ppd e della Lega, è contrario alla vendita, non invece a un diritto di superficie». Una possibilità «preferibile anche dal Partito liberale radicale – come indicatoci da Fabio Nicoli ­– che non è comunque precluso a una vendita qualora vi siano determinate condizioni (scopo pubblico, recupero terreno)». Il sindaco Giovanni Bruschetti pare però ‘congelare’ le preoccupazioni: «Siamo orientati a riattivare le trattative con Farguis che erano già a buon punto. Il Municipio ha oggi sufficienti elementi, dopo aver ricevuto le osservazioni e le risposte dalla commissione del Consiglio comunale preposta, per allestire, d’intesa con Farguis, il messaggio municipale che poi andrà al vaglio del Legislativo, presumibilmente non prima di dicembre. Ed è chiaro che la destinazione è di tipo sociale. Gli interessi di Massagno e dei massagnesi stanno alla base dell’operazione. Se così non fosse non concederemmo a nessuno quel terreno». Quando e in quale forma è, diversamente, questione ancora aperta. Il sindaco non ha lasciato trapelare elementi che indurrebbero a pensare a un messaggio pro-vendita o pro-diritto di superficie. Una cosa è certa, qualora optasse per la prima scelta, non rispettando la decisione popolare, scatterebbe un nuovo referendum.

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