Estero

Spari a Parigi: uccisi aggressore e poliziotto. Feriti altri due agenti e una passante. Killer noto all'antiterrorismo. L'Isis rivendica l'attacco

Sul nome del killer ci sono più versioni
20 aprile 2017
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Colpi d'arma da fuoco ieri sera poco dopo le 21 sugli Champes Elysees, a Parigi, all'altezza del numero civico 104 dove un uomo ha aperto il fuoco contro una pattuglia della polizia in servizio a bordo di un furgone. Un agente e l'aggressore sono rimasti uccisi; un altro poliziotto, ferito alla testa, è giunto in condizioni disperate all'ospedale. Ricoverato in gravi condizioni anche un terzo agente. Ferita pure una passante.

Aveva già ferito un agente nel 2001

Il killer ucciso da altri poliziotti che si trovavano in zona sarebbe stato indentificato come Youssef El Osri, 39 anni, proveniente dal Belgio un francese di 39 anni. Tuttavia l'Isis rivendicando l'attacco e parlando di un solo "combattente" lo indica col nome di Abu Yusuf al-Beljiki, suffisso che suggerisce l'origine belga. (Tutte le novità, nella nostra storia in svolgimento) La rivendicazione dello Stato islamico è stata veicolata dall’agenzia Amaq.

Si tratterebbe di un individuo già noto alla polizia e ai servizi antiterrorismo. Risulterebbe schedato con la lettera S nella categoria degli islamici radicalizzati a rischio di perpetrare attentati. Già nel 2001 secondo fonti giudiziarie aprì il fuoco su un agente, ferendolo gravemente; venne condannato a diversi anni di carcere.

Una perquisizione sarebbe in corso alla sua residenza a Seine-et-Marne, a est di Parigi, nella banlieue parigina. Pure in corso operazioni di sminamento della sua auto. «Obiettivo dell'attacco era la polizia», ha dichiarato il portavoce del ministero Pierre Henry-Brandet. Le indagini sono state affidate alla Procura antiterrorismo.

Hollande: 'Terrorismo'

«Siamo convinti che si è trattato di un assalto di tipo terroristico»: lo ha detto il presidente francese François Hollande parlando in diretta tv. L'attacco a colpi di kalashnikov (“Una sparatoria violenta”, secondo i primi testimoni) è avvenuto davanti a un negozio di Marks & Spencer, grande magazzino britannico. «Viste le testimonianze, ci sarebbe solo un aggressore», ma al momento «non possiamo escludere che ci sia uno o diversi complici», spiega Brandet.

Secondo informazioni non confermate un secondo terrorista sarebbe infatti fuggito in un garage o in un posteggio vicino. Con tanto di caccia all'uomo in corso. Questo il motivo per il quale tutta la zona resta blindata, accessibile soltanto alla polizia. Sono visibili cecchini sui tetti, mentre un paio di elicotteri volteggiano a bassa quota.

Secondo alcune fonti, gli agenti erano impegnati in una ronda vicino a una fermata della metropolitana; altre sostengono che fosse ferma a un semaforo. «L'assalitore è sceso da un'auto e ha aperto il fuoco contro il furgone della polizia», ha riferito Brandet: «Ha poi cercato di fuggire a piedi, prima di venire abbattuto». In una sorta di 'rivendicazione anticipata' su Telegram, piattaforma di scambio messaggi, avrebbe scritto di voler uccidere agenti di polizia.

La prefettura cittadina ha lanciato l'allarme su Twitter, chiedendo di non recarsi nella zona. Un poliziotto ha riferito ai giornalisti presenti che «sono in corso accertamenti per stabilire la natura criminale o terroristica» dell'azione.

La testimonianza

Cyril, 40 anni, si trovata sugli Champs-Élysées con i primi spari ed ha visto tutto: «Ero in un angolo aspettando un amico nella mia auto, a circa 15 metri da un furgone della polizia. Ho visto un uomo con un lungo cappotto nero avvicinarsi al furgone, come per chiedere un’informazione, ma poi ha tirato fuori un kalashnikov e ha sparato. Io ho fatto marcia indietro precipitosamente, urtando con altre auto, e sono scappato».

«Ero in pausa all’Arco di Trionfo quando si è verificato l’attacco», ha spiegato un agente: «Dalla cima dell’Arco ho visto gente che correva lungo gli Champs Elysées verso la stazione della metropolitana. Ci sono stati tafferugli. Poi molto rapidamente è arrivata la polizia, seguita dagli elicotteri. Ci hanno detto di evacuare l’Arco di Trionfo e un perimetro di sicurezza è stato subito disposto».

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