Confine

Schengen, tra libertà e sicurezza

(Davide Agosta)
27 aprile 2017
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"L'area Schengen è certamente uno spazio di libertà, ma è anche una spazio di sicurezza'', così Giancarlo Kessler, ambasciatore svizzero a Roma, che questa mattina a Palazzo San Macuto è stato sentito dal Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, presieduto da Laura Ravetto. Una audizione che era stata chiesta a seguito della decisione di chiudere nelle ore notturne i valichi minori di Novazzano, Pedrinate e Ponte Cremenaga e dello strascico di polemiche oltreconfine. Kessler ha ribadito che si tratta di una misura sperimentale, decisa dal Consiglio federale a seguito della mozione della parlamentare Roberta Pantani. E che la scelta dei tre valichi chiusi non è stata casuale, ma ha tenuto conto del fatto che a distanza di pochissimi chilometri non mancano le alternative. Argomentazioni che sembrano aver fatto breccia fra i componenti della Commissione parlamentare, in linea con il clima collaborativo dell'audizione. Anche perchè l'ambasciatore svizzero ha fatto sapere che il prossimo 23 maggio sul tema dei valichi minori ci sarà un incontro a Bellinzona, fra i soggetti maggiormente interessati al problema. Laura Ravetto ha chiesto in base a quali elementi in ottobre sarà valutato l'esperimento. La risposta dell'ambasciatore: "Cosa ha voluto dire per la polizia svizzera, cosa ha voluto dire per la polizia italiana, cosa ha voluto dire per i frontalieri, quale evoluzione avrà avuto per la criminalità trasfrontaliera''.

Nel corso dell'audizione è parlato anche del casellario giudiziale, della legge sugli appalti pubblci e dei movimenti migratori.

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