Auto e moto

RR Evoque Convertible

I terreni difficili non la mettono in difficoltà,
10 aprile 2017
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La Evoque perde il tetto e si trasforma in cabriolet. Una novità assoluta per i nostri mercati, originale e curiosa, che non ha mancato di sollevare qualche critica.
Per sapere come va davvero, l’abbiamo messa alla prova sia su strada che – ovviamente – fuoristrada.

 È una sensazione nuova, insolita, a tratti bizzarra. Eppure piacevole. Perché arrampicarsi su per un pendio o affrontare impervie mulattiere con una vettura scoperta non è all’ordine del giorno. Perché parliamo in questo caso di una vera e propria cabriolet, con un tetto in tela che si ritrae automaticamente in una ventina di secondi semplicemente premendo un bottone. E non di una cabriolet convertita per l’impiego in off-road, bensì un SUV convertito a cabriolet.
La Range Rover Evoque Convertible è una vera e propria primizia per il mercato europeo, che fino ad ora mai aveva conosciuto un veicolo del genere. Anche se a dirla tutta nemmeno il resto del globo, fatta eccezione per gli Stati Uniti in cui dal 2011 è commercializzata la Nissan Murano CrossCabriolet. Gli inglesi, insomma, aprono di fatto un nuovo segmento. Una tipologia di carrozzeria che dà maggiore senso alla linea della Evoque a tre porte, di cui conserva la bella Silhouette impreziosita dall’alettone posteriore. Dato che si tratta di una variante dal piglio piuttosto particolare, già di serie la caratterizzazione estetica della Convertible è improntata al dinamismo, più piantata a terra – effetto ottenuto con un paraurti anteriore più aggressivo dalle prese d’aria maggiorate, minigonne nel colore della carrozzeria, paraurti posteriore specifico e terminali di scarico in bella mostra. Più ovviamente tutta una serie di accessori con cui la si può personalizzare a piacimento.
L’abitacolo è condiviso con quello delle altre Evoque, per cui non v’è nulla di particolare da segnalare. Se non il fatto che l’esiguo spazio disponibile per i passeggeri posteriori vi invita, per così dire, a considerarla una “2+2”. Come molte altre scoperte anche qui la praticità non è stata l’obiettivo primario della sua concezione, dato che oltre ad un bagaglio di piccole dimensioni (251 litri) i sedili posteriori non sono reclinabili.
Se già sviluppare una cabriolet non è tra i compiti più facili per un ingegnere automobilistico, svilupparne una che oltretutto deve mantenere intatte le capacità off-road di una Land Rover è ancora più complesso. Eppure, con tutta una serie di misure che non sto qua ad elencare, ci sono riusciti. All’atto pratico la Evoque Convertible è altrettanto capace nel fuoristrada quanto una Evoque tradizionale: è sempre presente il “Terrain Response” con quattro programmi di guida specifici a dipendenza del terreno su cui ci si trova, conserva angoli d’attacco, di dosso e di uscita rispettivamente di 19, 18,9 e 31 gradi, può superare pendenze di 45 gradi, procedere con un’inclinazione trasversale di 35 gradi e affrontare guadi profondi anche mezzo metro.
Con un valore aggiunto interessante: quello di sentirti, grazie all’assenza del tetto, ancora più a contatto con la natura che ti circonda.
E su strada? Con la capote chiusa la rumorosità è stata contenuta a livelli accettabili, ma nei climi particolarmente freddi la temperatura dell’abitacolo ne viene lievemente influenzata.
Quando invece si circola con la capote aperta e il frangivento montato è impossibile non rimanere colpiti da quanto sia ben isolata dai vortici d’aria anche a velocità superiori rispetto a quelle stabilite dal codice della strada. Tra le curve conserva un comportamento neutro, sicuro, e si contraddistingue per la comunicatività. La messa a punto sapiente ha permesso di contenere il rollio ai livelli della Evoque tradizionale, nonché di restituire al conducente un comportamento equilibrato e prevedibile, con ampi margini di comfort e pure una discreta agilità nonostante la massa elevata.
Quest’ultima, essendo prossima alle due tonnellate, influenza negativamente un po’ tutto, prestazioni e consumi compresi. Il 4 cilindri turbo-benzina completamente in alluminio dell’esemplare da noi provato è rotondo, ben accordato al cambio automatico a nove rapporti, ma pur essendo forte di 240 cv e 340 Nm le sue prestazioni risultano un po’ soffocate, nonostante una tonalità allo scarico davvero interessante e coinvolgente. Elevati di riflesso i consumi, per i quali bisogna mettere in conto almeno 11 litri ogni 100 km. Seppur non altrettanto performante, il motore turbodiesel potrebbe risultare la scelta più azzeccata.

 

Scheda Tecnica

ModelloRange Rover Evoque Convertible
VersioneSi4 HSE Dynamic
Motore4 cilindri in linea, 2 litri,
turbo-benzina
Potenza240 cv
Coppia340 Nm
CambioAutomatico a 9 rapporti
TrazioneIntegrale
Massa a vuoto 1’936 kg
Accelerazione 0-100 km/h8,6 secondi
Velocità massima209 km/h
Consumo medio8,6 l/100 km (dichiarato)
Prezzo68’600 CHF

 

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