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Rilevare calcro ed alzheimer in futuro semplice come un test di maternità 

Università di Belgorod
(Rusina Shikhatova / Le Courrier de Russie)
25 giugno 2016
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di Rusina Šikhatova, Le Courrier de Russie, Russia

A Belgorod, in Russia, un laboratorio di ricerca clinica ha sviluppato un test di gestazione per vacche, rapido e preciso, che può essere usato a partire da 15 giorni dopo l’inseminazione, e richiede solo 5 minuti per dare una risposta. Riducendo il periodo di attesa per il responso, che prima poteva arrivare a due mesi, il dottor Mikhaïl Pokrovskij – farmacologo e capo del laboratorio di Belgorod – e il suo team di ricercatori hanno fatto un favore enorme a un numero incalcolabile di allevatori di vacche da latte di tutto il paese. Ora intendono commercializzare il test entro la fine del 2016. Il prezzo oscillerà tra i 200 e i 200 rubli (da 2,70 a 4 euro) per campione.

Il team di Pokrovskij ha creato questo test rivoluzionario utilizzando una tecnologia biologica ancora più incredibile: gli anticorpi monoclonali. Queste proteine complesse vengono create usando una tecnica che è valsa a César Milstein e Georges Kohler il premio Nobel per la medicina nel 1984.

E per quanto riguarda la diagnosi di malattie umane mediante questi test? Secondo Pokrovskij, è solo questione di tempo. «Al momento, un metodo per rilevare il cancro o la malattia di Alzheimer non esiste, ma la tecnologia è già disponibile. Ci stiamo lavorando con altri ricercatori, e in futuro il numero di farmaci e di test che utilizzano anticorpi monoclonali è sicuramente destinato a crescere. Abbiamo già imparato a dominare i meccanismi con cui funzioneranno i farmaci del futuro, è solo questione di tempo».

La tecnologia potrebbe però anche portare presto a un qualche tipo di cura: «Immaginiamo una persona con il cancro – spiega Pokrovskij –. Il suo organismo produce anticorpi per combattere la malattia, ma in quantità insufficiente. Se la scienza ci consentisse di riprodurre anticorpi identici a questi, potremmo iniettarli nell’organismo malato per riparare le cellule cancerose». Ma allora, se il principio è così semplice, e se il processo esiste da più di 30 anni, perché questo rimedio anticancro non viene già usato negli ospedali?

Come spiega il professor Pokrovskij, l’idea in sé può sembrare semplice, ma la vera difficoltà consiste nell’eseguire il complesso processo necessario a fabbricare qualsiasi cosa che contenga anticorpi monoclonali. «In tutto il mondo, si è ancora nelle prime fasi di ricerca in questo campo – rileva –. Siamo solo agli inizi di questa strada promettente, ma molto lunga.” Al momento, meno del 3% dei farmaci sfruttano gli anticorpi monoclonali.

 

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