Archivio

Procedura civile: il commentario si aggiorna con l’app

12 ottobre 2017
|

Vi fareste giudicare (o difendere) da qualcuno fermo al codice di Hammurabi? Eppure – esagerando, s’intende – è quello che accadrebbe se gli addetti ai lavori non avessero a disposizione commentari e strumenti di interpretazione sempre aggiornati. E proprio l’aggiornamento rapido e costante contraddistingue il nuovo ‘Commentario pratico al Codice di diritto processuale civile svizzero (Cpc)’ (2a ed.; LaBuonaStampa Edizioni).

Non solo un esaustivo apparato analitico per l’interpretazione del nostro Cpc, ma anche un innovativo work in progress: permette infatti, grazie a un’app dedicata, di ricevere aggiornamenti ogni tre mesi in formato .epub – quello dei libri elettronici – scaricabili dagli acquirenti tramite un codice, su abbonamento. Una funzione utilissima perché a livello federale, in tre mesi, si accumulano circa 100 sentenze che ampliano il compasso del diritto processuale civile. La modernità, poi, impone sempre nuove sfide: si pensi all’evoluzione costante in materia di protezione dei dati.

Peraltro la procedura si era già complicata, con buona pace delle intenzioni del Legislatore, quando nel 2011 si decise di superare i diversi codici cantonali a favore di uno federale: scelta che ha di colpo messo sullo scaffale dei precedenti anche le sentenze nelle altre lingue nazionali. Non è libro per tutti, questo commentario: saranno i giuristi a farne livre de chevet. Ma il tema interessa tutti: perché dal contestare un diritto di passo al denunciare l’uso improprio di dati personali, è lungo i tortuosi sentieri del diritto di procedura civile che bisogna inerpicarsi.

E quindi l’aggiornamento costante dei professionisti è garanzia per i propri diritti. L’opera, unica in italiano, è firmata dal pretore di Lugano Francesco Trezzini, docente all’Università di Lucerna, insieme agli Avv. Stefano Fornara e Bruno Cocchi, al giudice del Tribunale d’appello Giorgio Bernasconi e all’avv. Francesca Verda Ciocchetti. Ha richiesto due anni di lavoro su oltre 21mila sentenze e, come detto, ancora ne richiederà. Onore al merito, dunque, per un contributo che promette di rendere la vita di tutti un po’ meno kafkiana.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔