Commento

Ppd in ostaggio. Viva la libertà di stampa

(Francesca Agosta)
28 novembre 2017
|

Cari lettori e cari cittadini, il nostro lavoro consiste nell’informare l’opinione pubblica: riportare fatti, svolgere inchieste, fornire chiavi di lettura.

A volte, chi detiene il potere (politico in particolare), non gradisce che i fatti vengano portati alla luce del sole. Di qui la protesta per lesa maestà e il ‘vade retro’ ai giornalisti che non cantano in coro. Anche in modo inedito (cfr. pag. 4). Per esempio con una lettera a tutti i fuochi del cantone, spendendo decine di migliaia di franchi, per dare la propria versione, prendendosela con le penne che non marciano come si vorrebbe e anche delegittimando il lavoro delle testate ritenute fastidiose. Il prossimo passo potrebbe essere – indoviniamo? – l’avvio di qualche causa legale, per cercare di far tirar via le mani dal dossier a qualche giornalista. State a vedere. Di solito si inizia tentando di togliergli perlomeno il sonno, inviando un ‘bel’ precetto esecutivo… Un déjà vu.

Tranquilli, noi continueremo serenamente sulla nostra strada. Anche nei cunicoli inesplorati dell’Argogate che da mesi ormai occupa i tre poteri dello Stato e blocca un partito (poveretto, in ostaggio!) che ha sicuramente molto da offrire al Ticino, e non certo solo questo miserevole spettacolo, inscenato da un paio di primi attori azzoppati da mesi, ma che si tengono ben stretto il cadreghino sempre più traballante. Che altro dire? Viva la libertà di stampa, bene prezioso, non per niente garantito dalla Costituzione!

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔