Estero

Pianura padana sotto una coperta di smog: colpa del caldo

20 ottobre 2017
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 C’è una "coperta" di smog sopra la Pianura padana che tiene "confinati sotto di essa" gli stessi "inquinanti" di cui è costituita; la causa di questo "accumulo" è l’insieme delle "condizioni meteorologiche e climatiche" come il caldo, l’assenza di piogge e di vento. L’analisi dell’ultimo allarme smog nella zona tra le più inquinate d’Europa è dei ricercatori dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) italiano. Gli esperti sottolineano che "le condizioni atmosferiche" e le attività dell’uomo hanno avuto un "effetto di amplificazione". Il livello delle polveri sottili resta infatti sopra la soglia d’allarme nella Pianura padana e in tutto il nord Italia, inclusa Torino dove ieri il Comune ha invitato a tenere le finestre e le porte chiuse e a limitare l’attività fisica all’aperto per prendere oggi ancora più drastici provvedimenti: da domani stop esteso anche a 250’000 Euro 5 diesel. L’assessore comunale all’Ambiente, Alberto Unia spiega: "In base ai dati sulle Pm10 di questi giorni, abbiamo deciso di proseguire e passare al secondo livello". "Monitoreremo la situazione nel fine settimane – aggiunge – e se i dati scenderanno valuteremo di riconsiderare i blocchi già da lunedì". Le previsioni in effetti dicono che l’inquinamento dovrebbe diminuire in Pianura padana tra domenica e lunedì, con il passaggio di una perturbazione che porterà piogge e venti. In controtendenza il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino che giudica però "eccessivo" l’allarme. "Come cittadino – ha commentato – tengo le finestre aperte anche di notte, perché soffro di claustrofobia. Non critico nessuno ma invito le amministrazioni a fare un lavoro coordinato". In realtà il coordinamento è difficile perché ogni Comune può emanare (o non emanare) delle ordinanze, al di là di quanto prevede il patto antismog delle regioni padane. ’’Non voglio lasciare i Sindaci e le Regioni da sole. Mi sono messo a capo del coordinamento e chiedo che vada avanti. Incontrerò nei prossimi giorni l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e le Regioni per approfondire ancora ulteriori interventi. Io sono disponibile", ha assicurato il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti da Cernobbio. Quanto alle limitazioni al traffico, Galletti osserva che "servono a limitare i danni, ma quello che serve sono le azioni strutturali che noi abbiamo in campo. Davanti a un problema così grave serve un’azione coordinata, tutti insieme nello stesso momento, con un accordo fra tutti". A Torino il Pm10, nella centralina al Lingotto, è arrivato a 107, comunque in leggera diminuzione rispetto ai 114 di mercoledì. In Lombardia il Pm 10 è cresciuto in ogni provincia con l’esclusione di quella di Sondrio. Ieri la media di Pm10 più alta è stata registrata nelle stazioni di Bergamo, dove è arrivata oltre i 100 microgrammi per metro cubo, cioè il doppio della soglia, mentre a Milano di poco resta sotto i 100. In tutte queste province (con l’esclusione di Varese e Lecco dove i valori hanno superato la soglia di allarme solo negli ultimi due giorni) sono in vigore le misure antismog di primo livello: dalla limitazione della circolazione dei diesel fino ad euro 4, al divieto di sostare con il motore acceso allo stop all’uso di caldaie a biomassa (a meno che non siano la sola fonte di riscaldamento), alla temperatura massima di 19 gradi in casa. Non sono quindi previsti per ora targhe alterne o blocchi della circolazione con domeniche senza auto. Per parlare di misure domenica e lunedì a Parigi si incontra il C-40, coordinamento di cui fanno parte 91 città (in Italia Roma, Venezia e Milano, unica che fa parte del comitato esecutivo) per il primo evento Together4Climate, insieme per il clima, in cui si riuniranno sindaci e aziende spiegando quale è il cammino "per la mobilità urbana che conduce a un futuro più verde e più sano".

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