Commento

Ottimo lavoro, lo dicono i riscontri

(Carlo Reguzzi)
14 giugno 2017
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L’ascesa è costante, i numeri lo certificano, l’interesse destato e il seguito popolare anche. Il budget del Galà dei Castelli, evento sportivo di portata mondiale in agenda martedì 18 luglio a Bellinzona, consente investimenti importanti. Lo sforzo economico non è a beneficio solo del parco atleti, di primissimo livello, ma anche di una struttura che agli appassionati intende offrire un servizio di prima qualità. Si va dal sistema di cronometraggio affidato a specialisti, al potenziamento dell’impianto audio al Comunale di Bellinzona, tempio dell’atletica per l’ennesima notte magica targata Galà.

Una volta ottenuto il massimo dal contatto con atleti e agenti da parte dei solerti direttori sportivi Beat Magyar e ‘Chico’ Cariboni, impegnati a mettere a segno gli ultimi “colpi”, si tratta di affinare i meccanismi di un’organizzazione sempre più professionale, attenta ai dettagli e alle esigenze del pubblico. In linea con la crescita graduale di una manifestazione che non ha finito di stupire.

L’obiettivo – già centrato, in attesa del riscontro della gente e degli atleti – è un ulteriore salto di qualità, pur avendo già flirtato nelle ultime edizioni con l’eccellenza, in termini di partecipazione, pubblico e organizzazione.

Sul piano tecnico, l’edizione 2017 si annuncia sontuosa, oseremmo dire mostruosa, alla luce dei mostri sacri (appunto) che la animeranno con le loro prestazioni. Sul piano logistico, il Comunale vestito a festa per l’occasione – la serata non è forse... di gala? – riabbraccerà con il calore di cui è capace fuoriclasse, campioni, giovani rampanti e spettatori, tutti assieme appassionatamente, per una celebrazione di gran classe. Sostenuta da un apparato rodato, che sugli allori non si accomoda, bensì rilancia. Affinché lo spettacolo sia all’altezza delle aspettative, anch’esse in crescita.
I presupposti ci sono. Due su tutti: l’armonia che regna all’interno del comitato organizzatore, un pregio che all’esterno viene colto, e il felice riscontro in atleti e manager. Chi torna per una ‘prima’, chi si candida per un ritorno. Eccolo, uno degli atout: chi ci è già stato, chiede di poterci tornare. Un credito non scontato, che si guadagna sul campo. Facendo un ottimo lavoro.

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