Estero

Nuova Zelanda: clima, donne e spinello libero entro il 2020

(By Ulysse Bellier - https://www.flickr.com/photos/)
20 ottobre 2017
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Jacinda Ardern, 37 anni, la nuova premier eletta laburista neozelandese, promossa meno di tre mesi fa leader del partito per salvarlo da un sicuro tracollo elettorale ha presentato le sue priorità programmatiche. Vogliamo "un paese dove l’ambiente è protetto, dove ci occupiamo dei più vulnerabili, dove appoggiamo le nostre famiglie, dove ci garantiamo a tutti i bisogni essenziali, come un tetto sulla loro testa", ha detto la neo premier, aggiungendo: "Ho grandi ambizioni in quanto donna e premier eletto, faremo grandi conquiste come governo in settori come la parità salariale, nell’appoggiare le donne nei ruoli da loro scelti, se vogliono lavorare o tirare su famiglia... E’ una questione che mi sta particolarmente a cuore". Se andrà in porto come sembra, Ardern guiderà un governo di minoranza sostenuto dai verdi, e alla fin fine anche dai nazionalisti di NZ First, dopo trattative di quasi un mese dopo le elezioni del 23 settembre. Come spiega lei stessa, la nuova star della sinistra mondiale è di fede socialista, femminista e repubblicana, in un paese ancora a regime monarchico, con la regina Elisabetta capo di stato, rappresentata da un governatore generale. Il contrasto con il suo predecessore, il compassato e conservatore Bill English, uomo di destra, di mezza età, capelli grigi, non potrebbe essere più netto. Cresciuta in una famiglia mormone, Jacinda ha lasciato la chiesa perché contraria all’omosessualità. Non è sposata e non ha figli e vive con il compagno Clarke Gayford, un presentatore Tv. Entrata già a 17 anni nel partito laburista, Ardern ha portato in parlamento le politiche che aveva perorato da giovane: è per l’istruzione superiore gratuita e ha definito la lotta al cambiamento climatico "il movimento antinucleare della mia generazione". Nel suo programma elettorale ha promesso di costruire migliaia di case popolari per frenare l’impennata dei prezzi, di ripulire i fiumi inquinati e di investire nella scuola. Al suo ingresso in campagna elettorale circa due mesi fa, ha provocato, specie fra i giovani, un’ondata di entusiasmo, subito battezzata ’Jacindamania’. I risultati elettorali hanno visto un netto recupero dei conservatori di English e gli hanno assicurato 56 seggi su 150 contro i 46 dei laburisti. Impossibile quindi governare senza il sostegno dei nazionalisti di NZ First, il cui leader Winston Peters ha preferito alla fine allearsi con Jacinda.

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