Svizzera

Nessun controprogetto all'iniziativa Rasa

Controiniziativa
26 aprile 2017
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Non ci sarà nessun controprogetto all’iniziativa Rasa ("Raus aus der Sackgasse", ossia "Fuori dal vicolo cieco"), che chiede di annullare i risultati della votazione del 9 febbraio 2014. Dopo le critica formulate da tutti i partiti in procedura di consultazione, il Consiglio federale ha infatti rinunciato a proporre una modifica dell’articolo costituzionale.

Nel messaggio al Parlamento, il governo respinge nuovamente l’iniziativa RASA giudicandola inopportuna. Già lo scorso ottobre, il Consiglio federale aveva bocciato il testo affermando di voler raggiungere l’obiettivo costituzionale di regolare l’immigrazione con strumenti idonei. Si era però detto favorevole in linea di principio a un controprogetto diretto.

Il comitato promotore valuta il ritiro dell'iniziativa

Il comitato dell’iniziativa Rasa ("Raus aus der Sackgasse", ossia "Fuori dal vicolo cieco"), non ha ancora preso una decisione in merito ad un eventuale ritiro della propria iniziativa, alla quale il Consiglio federale non intende opporre alcun controprogetto. Una decisione strategica in merito, ha detto all’ats il membro del comitato d’iniziativa Beat Ringger, verrà presa entro l’estate prossima.

Ringger ha detto di non essere personalmente sorpreso dalla decisione del Governo visti i pareri perlopiù negativi in procedura di consultazione in merito alle varianti proposte dall’Esecutivo.

Secondo Ringger, visto il risultato della consultazione, sarebbe toccato al Consiglio federale proporre altre soluzioni. Tuttavia, manca un sostegno politico di fondo per una simile iniziativa, ha detto.

La prima proposta del Governo prevedeva di inserire nella Costituzione una disposizione secondo cui la regolazione dell’immigrazione deve tener conto degli accordi internazionali di grande importanza per la posizione della Svizzera in Europa. Inoltre si consigliava di abrogare la disposizione transitoria in base alla quale i trattati contrari alla Costituzione devono essere rinegoziati e adeguati entro tre anni. La seconda variante si limitava a stralciare quest’ultima disposizione.

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