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Morti sospette al pronto soccorso di Saronno, tre i filoni d'indagine

12 dicembre 2017
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Un elenco senza fine quello delle morti sospette nel pronto soccorso dell'ospedale di Saronno di cui si è incominciato a parlare nel novembre dello scorso anno, con l'inchiesta ''Angeli e Demoni''. Un anno fa si parlò di 80 casi in cui Leonardo Cazzaniga, vice primario del pronto soccorso di Saronno avrebbe ''dispiegato le sue ali'' (''sono l'angelo della morte'' era solito ripetere il medico) per porre fine a esistenze gravate da pesanti malattie croniche. Il terzo filone dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Maria Cristina Ria e condotta dai carabinieri parla di 18 morti sospette precedenti al 2013, che si aggiungono alle 5 (4 in ospedale e il marito della Taroni) per le quali è già a processo insieme all’amante infermiera dello stesso ospedale, Laura Taroni (imputata per la sola morte del marito, al momento) mentre lo scorso ottobre si sono concluse le indagini del secondo filone (5 morti in corsia contestate a Cazzaniga e il suocero e la madre della Taroni contestati ad entrambi). Il terzo filone dell'inchiesta si basa sul lavoro dei consulenti della Procura stanno analizzando i casi di decesso nel pronto soccorso dell'ospedale di Saronno. Per i decessi avvenuti in ospedale l'accusa parla di sovradosaggio di farmaci anestetici (dieci volte il dovuto). Per i decessi dei partenti dell'infermiera di Lomazzo per avrebbe programmato di uccidere anche i figlio maggiore, si parla di avvelenamento da farmaci.

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