Estero

Meno migranti? Non è un trend. Ricorso alla Cedu contro l'Italia

(Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
20 agosto 2017
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Il fatto che, di recente, il numero di migranti verso l'Italia sia diminuito non è una tendenza. Lo dice il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz in una intervista alla 'Welt am Sonntag'. "Circa un milione di persone – fa sapere il ministro – aspettano in Libia di poter transitare in Europa". E aggiunge: "L’Africa si trova di fronte a una massiccia esplosione demografica, alla quale assisteremo nei prossimi anni. L’Europa è ancora ben lontana dall’aver risolto la questione dei migranti e dei profughi". Di conseguenza, ribadisce Kurz, "la politica di asilo dell’Europa ha bisogno finalmente di un cambio di corso sostanziale: non possiamo accettare che siano i trafficanti a decidere chi può arrivare da noi e chi no".

Nel frattempo, la politica migratoria italiana è finita sul tavolo della Cedu, la Corte europea dei diritti dell'uomo. Come riferisce il portale 'Osservatorio Diritti', è stato presentato un ricorso su quanto accaduto, questa estate, all'interno dell'Hot spot di Taranto. Secondo Dario Belluccio, avvocato del foro di Bari e componente del direttivo nazionale dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, la struttura si sarebbe trasformata in una sorta di prigione per quattordici minori stranieri non accompagnati provenienti da Bangladesh, Gambia, Mali, Senegal, Ghana e Costa d’Avorio. I giovani sarebbero stati trattenuti per alcune settimane, senza poter uscire o contattare qualcuno, né telefonicamente né via web. E non sarebbe la prima volta che accade, come si legge sul sito. Al governo italiano si contestata la violazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e della Costituzione italiana. Inoltre, secondo l’avvocato «si è evidenziata la situazione di promiscuità fra minori e adulti, aggravata dal sovraffollamento della struttura».

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