Estero

Malala, sogno esaudito: il giovane premio Nobel studierà ad Oxford

17 agosto 2017
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È riuscita a coronare il suo sogno la premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai, ammessa all’Università di Oxford, nel Regno Unito, dove studierà filosofia, economia e politica. È stata la stessa giovane attivista pakistana, divenuta simbolo della lotta per la libertà e per il diritto all’istruzione delle ragazze, ad annunciarlo su Twitter: "Sono molto entusiasta di andare a Oxford! Ben fatto a tutti gli studenti che hanno preso la maturità – l’anno più difficile. I migliori auguri per la vita che vi aspetta!".

La ventenne, sopravvissuta ad un crudele attentato dei talebani in Pakistan, vive dal 2012 nel Regno Unito e all’inizio di quest’anno aveva già detto di essere stata ammessa in una università britannica, senza però indicare il nome dell’istituzione. Malala si è anche congratulata con gli altri studenti britannici che oggi hanno conosciuto i risultati degli ’A-level’, paragonabili agli esami di maturità. Soddisfazione anche da parte del padre della giovane, Ziauddin Yousafzai, che ha twittato: "Il mio cuore è pieno di gratitudine. Siamo grati ad Allah e a tutte le persone che hanno sostenuto Malala".

In passato altre note personalità politiche hanno scelto lo stesso percorso accademico di Malala, come ad esempio l’ex premier pakistana Benazir Bhutto e l’attivista birmana Aung San Suu Kyi. Una vita all’insegna del coraggio. Nel 2012 la giovane, originaria della città di Mingora, nella valle dello Swat, nel nord del Pakistan, venne gravemente colpita alla testa dai talebani che le spararono mentre era bordo di uno scuolabus. Il suo ’reato’ era di voler studiare.

Il portavoce dei talebani Ihsanullah Ihsan, rivendicando l’attentato, definì la ragazza "il simbolo degli infedeli e dell’oscenità". Ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, riuscì a sopravvivere dopo che le vennero rimossi chirurgicamente i proiettili. Poi venne trasferita al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, che si offrì di curarla. Due anni dopo le venne assegnato il premio Nobel per la Pace e le sue apparizioni in pubblico, compresa quella all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, si sono moltiplicate, dandole fama e facendola diventare un simbolo. (Ansa)

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