Economia

L'industria automobilistica auspica una Brexit soft

(Matt Dunham)
20 giugno 2017
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L’industria britannica dell’auto teme un impatto brutale degli effetti della Brexit, da qui a due anni, e insiste a chiedere al governo l’impegno a cercare di negoziare un "accordo di transizione" con Bruxelles, per un addio definitivo dall’Ue più graduale. Lo sottolinea l’organizzazione di categoria Society of motor manufacturers and traders (Smmt). In una nota si rileva come l’Europa sia di gran lunga il maggior mercato di sbocco per gli stabilimenti d’oltremanica e come un eventuale strappo netto, con la fine dell’esenzione dai dazi doganali, sia destinato ad avere conseguenze pesanti per le aziende e l’occupazione. "Noi accettiamo di dover lasciare l’Unione europea – ha commentato Mike Hawes, numero uno della Smmt – ma rischiamo di trovarci di fronte a uno strapiombo nel giro di due anni". Di qui la richiesta di negoziare un accordo in grado di ottenere "più tempo". Contro l’idea di una "hard Brexit" – riproposta ieri dal ministro David Davis all’avvio del tavolo negoziale di Bruxelles, con la conferma dell’intenzione di uscire anche dal mercato unico e dall’unione doganale, ma di fatto contestata oggi dal cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, voce "moderata" del governo May – si sono pronunciati pure singole aziende, in particolare la Rolls-Royce.

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