Economia

La multinazionale sudafricana Steinhoff brucia miliardi in Borsa e fa tremare le banche

La catena di distribuzione
8 dicembre 2017
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Lo scandalo che sta travolgendo il gruppo sudafricano Steinhoff International Holdings rischia di costare caro, oltre che agli azionisti, anche a quanti hanno prestato denaro alla multinazionale del retail quotata a Francoforte e Johannesburg: banche europee e americane, ma anche ai possessori dei bond, inclusa la Banca centrale europea (Bce).

In base ai dati contabili dello scorso marzo Steinhoff, che è sotto inchiesta in Germania e in Sudafrica con l’accusa di aver truccato i bilanci, aveva debiti per 18 miliardi di euro, di cui 12 a lungo termine e 6 a breve, riporta Bloomberg. Esposizioni che potrebbero essere in portafoglio agli istituti che lavorano con Steinhoff come Standard Bank, FirstRand, Citigroup, Bank of America, Hsbc e Bnp Paribas.

Il gruppo sudafricano è un colosso della grande distribuzione che si è espanso globalmente attraverso una aggressiva campagna di acquisizioni. Controlla 40 catene in più di 30 Paesi, con più di 12 mila negozi e 130 mila dipendenti. Si tratta in gran parte di catene di arredamento, casalinghi e abbigliamento, a cui si aggiunge qualche attività nell’automotive come la società di noleggio Hertz.

Mercoledì scorso la società ha annunciato l’emersione di "nuove informazioni" sulle irregolarità contabili. Il Ceo Markus Jooste, ha rassegnato le dimissioni, la società di consulenza PwC è stata chiamata a svolgere un’indagine indipendente e l’esame dei risultati 2017 è stata rinviata sine die, in attesa di fare chiarezza sui conti.

In tre giorni le azioni hanno perso l’82% del loro valore, di cui oggi un 23%, bruciando 15 miliardi di dollari di capitalizzazione. Moody’s ha tagliato il rating a ’junk’, con una sforbiciata di quattro gradini a B1 a causa delle "incertezze e implicazioni sulla liquidità e sulla struttura del debito". In caduta libera anche i bond. Tra cui figura un’obbligazione da 800 milioni in scadenza nel 2025 finita in parte nel portafoglio della Bce. Vale meno della metà del suo valore nominale, dopo aver perso oggi un altro 20%.

Intanto Steinhoff ha rinviato al 19 dicembre l’incontro che annualmente tiene con le banche per presentare i risultati di bilancio. Oltre che con il gruppo gli istituti di credito sono indebitati con il presidente e primo azionista Christo Wiese, tra gli uomini più ricchi del Sudafrica. L’anno scorso un pool di banche l’ha finanziato prendendo a garanzia azioni Steinhoff. Titoli che un mese fa valevano 2,2 miliardi e oggi neanche 400 milioni.

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