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La deforestazione: una minaccia

11 marzo 2017
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Per poter vivere, il panda gigante ha bisogno di tanto bambù. Purtroppo, con la crescente erosione e frammentazione del suo habitat, questo splendido animale rischia letteralmente di morire di fame. Il panda, infatti, è molto selettivo nell’alimentazione. Mangia quasi solo bambù. E proprio questa pianta è colpita dalla deforestazione, spesso illegale e finalizzata a creare nuovi insediamenti, strade e terreni coltivabili. Quindi, pezzo dopo pezzo, il panda vede sparire la sua fonte di cibo e il suo spazio vitale. 

In passato i panda, durante i periodi di rifioritura del bambù, potevano trasferirsi in altre zone della Cina. Purtroppo, oggi sono costretti a vivere confinati in piccoli “isolotti” di bosco, dove patiscono la fame e l’isolamento. Migrare è diventato praticamente impossibile, perché li espone al rischio di cadere vittime del traffico. Restando isolati, aumenta anche il rischio di malattie, visto che la riproduzione tra consanguinei li rende più vulnerabili. 

Su pressione del Wwf, si sta muovendo finalmente anche il governo cinese: negli ultimi 35 anni sono state create 67 aree protette per il panda. Inoltre, le varie popolazioni sono state collegate da cosiddetti corridoi verdi, che consentono loro di spostarsi tra una zona e l’altra senza pericolo. Questi corridoi verdi sono importanti e permettono ai panda di riattivare gli scambi genetici essenziali per la conservazione della specie. 

Il Wwf collabora da anni con veterinari di diverse riserve (tra queste c’è quella di Wolong), che si prendono costantemente cura di questa specie. Inoltre si usano le “camera traps”: si tratta di telecamere ad alta tecnologia – collegate fra di loro per via satellitare – che riprendono ogni momento del ciclo biologico dei panda segnalando eventuali pericoli per la loro sopravvivenza.

Molte famiglie della zona spiegavano che era indispensabile tagliare gli alberi e le piante di bambù per poter riscaldare le case e cucinare. Per questo motivo, sono stati avviati diversi progetti. Il Wwf ha promosso un impiego più efficiente delle risorse da parte della popolazione, ha appoggiato e incentivato fonti di reddito sostenibili alternative, come l’ecoturismo e l’apicoltura. Ed infine: molti agricoltori possiedono maiali. Grazie agli escrementi dei maiali viene creato biogas. In parole povere: le famiglie della zona possono vivere senza sottrarre l’habitat al panda.

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