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La Coppa America sulle orme della Formula 1

25 gennaio 2017
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«Questo è il trofeo più vecchio al mondo, e noi oggi stiamo vivendo un momento determinante: bisognerebbe chiedersi perché non l'abbiamo fatto prima». Parola di Jimmy Spithill, vincitore con Oracle dell'edizione 2010 di una Coppa America che – finalmente – vuole voltare pagina. Sull'esempio di ciò che intende fare la Formula 1 dopo la partenza di Bernie Ecclestone. «Potrebbe essere l'inizio di una nuova era», dice il navigatore francese di Groupama Franck Cammas, al meeting di Londra in cui si sono dati appuntamento skipper e i manager delle squadre, a 120 giorni esatti dalla nuova edizione, la trentacinquesima della serie, in programma tra maggio e giugno alle Isole Bermuda. «L'idea – continua Cammas – è quella di avere in futuro più concorrenti». Per raggiungere tale obiettivo, i costi verranno drasticamente ridotti: si parla di budget tra i 30 e i 45 milioni, quindi sostanzialmente più bassi di quelli del recente passato. Che hanno affibbiato alla competizione sportiva più vecchia del pianeta, varata nel lontanissimo 1851, la nomea di corsa per miliardari. Il più delle volte capricciosi.

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