Archivio

La casa di Rosa Parks torna a casa

Rosa Parks, foto d'archivio
25 agosto 2017
|

Da meno di un anno era stata ricostruita a Berlino, pezzo per pezzo, la casa di Rosa Parks, l’icona americana dei diritti civili, la donna afroamericana che nel 1955 in Alabama si era rifiutata di cedere il posto in autobus a un uomo bianco e di sedersi sui sedili riservati ai neri.

La casa era stata riedificata nella capitale tedesca, diventando una meta turistica, dopo che Detroit stava per raderla al suolo, in assenza di fondi per mantenerla. La nipote dell’attivista era intervenuta giusto in tempo, acquistandola per 500 dollari e affidandola all’artista americano Ryan Mendoza, che pietra su pietra l’aveva trasportata oltre l’Atlantico.

Ora la casa, può ritornare in patria, racconta l’artista: "Nel momento in cui le persone iniziano a vedere le cose per come sono realmente, è diventata una necessità". Il Paese ha bisogno di più monumenti dedicati alle battaglie per i diritti civili, prosegue.

Con l’esplosione delle violenze razziali a Charlottesville, in Virginia, e il crescente richiamo a togliere le statue dei confederati, Mendoza ritiene che sia arrivato il momento per fare tornare la casa di Rosa Parks negli Usa: "Nel momento in cui gli americani iniziano a capire che bisogna ricontestualizzare i monumenti, come le statue dei confederati, si avverte la mancanza di un bilanciamento dei monumenti per i diritti civili".

(ANSA)

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔