Estero

Italia, 160mila firme anti Rosatellum

Palazzo Madama a Roma
(Wikipedia)
20 ottobre 2017
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Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha ricevuto oggi a Palazzo Madama una delegazione del Coordinamento democrazia costituzionale (Cdc) e il direttore de "il Fatto Quotidiano", Marco Travaglio. Il vicepresidente del Coordinamento, Alfiero Grandi, e il direttore Travaglio hanno consegnato le 160’000 firme raccolte in calce alla petizione in favore di una legge elettorale che "restituisca ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari", come si legge nel testo illustrato al presidente Grasso. In un comunicato del Coordinamento per la democrazia costituzionale (ex Comitato per il no e contro l’italicum) si ricorda che l’appello consegnato a Grasso chiede "che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento" e cioè "che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare". "Il Rosatellum, è stato ribadito questa mattina, toglie ai cittadini il diritto di scegliere i loro parlamentari e contraddice il principio costituzionale del voto libero ed uguale, compiendo per di più un’inaccettabile imposizione contro l’articolo 72 della Costituzione, quello che prescrive la normale procedura di esame e approvazione per le leggi in materia costituzionale ed elettorale". Per questo il Cdc auspica "che il Senato non approvi la legge così come arrivata dalla Camera e introduca invece le modifiche necessarie ancorché minime, come per esempio il voto disgiunto" ed eviti il ricorso al voto di fiducia. E ribadisce "una volta di più la necessità di una legge che sia di tipo proporzionale e metta fine alla vergogna dei parlamentari nominati". Per protestare contro il Rosatellum, il Cdc promuove una manifestazione a Roma davanti al Senato martedì 24 ottobre. (ansa)

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