Racconto della settimana

Inciampi di nessun peso

23 ottobre 2015
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- Quel cretino di un Burri passa sempre in anticipo. Ho perso di nuovo il bus! Papà, mi porti a casa?

- Non adesso. Sono le dieci e mezzo e ho due appuntamenti prima di mezzogiorno. Va' a farti un giro e poi vedremo. Qui si lavora!

Cristina sembrò finalmente accorgersi di Wieser che, al solito, aveva la porta accostata.

- Scusi, ma come fa a sopportare mio padre?

Ce l'aveva con il padre, Cristina.

 

Frizzi, per compiacere il padre, un vecchio contadino molto credente, aveva studiato legge, anche se non aveva mai esercitato, non avendo mai affrontato l'esame di avvocatura per il libero esercizio.

- Mio padre mi ha inculcato l'idea che si può arrivare lontano senza pagare alcun prezzo che non sia quello dello studio e della perseveranza, che anche i poveri, se ne hanno la stoffa, possono arrivare in cima alla scala per cambiare le cose, senza compromessi, senza accettare doni, senza indietreggiare di un millimetro dalle proprie convinzioni. Per lui, chi ne aveva la capacità doveva impegnarsi a lottare per i deboli e i poveri, per quelli della campagna che non hanno avuto nessuno a insegnargli le buone maniere, né a consigliargli i libri giusti per imparare a pensare prima, e parlare poi, senza urlare e pestare i pugni sul tavolo.

La legge, Frizzi l'aveva studiata poco sui libri. L'aveva imparata piuttosto andando giornate intere nei tribunali. Aveva ascoltato le requisitorie della pubblica accusa e, soprattutto, registrato nella mente le arringhe di difesa degli avvocati. Perché è lì che si capisce come fanno quelli a convincere il giudice che il loro cliente è innocente, anche se non è vero. È lì che si vede come bisogna dire le cose per far passare gli errori come piccoli inciampi di nessun peso, che le colpe vengono sminuite per far risaltare solo le ragioni.

- Mio caro Wieser - gli aveva detto il Capo. - Dovrà lavorare ad abbellire un po' i conti. Una spruzzatina di vernice ai bilanci e dove non basta la mano di pennello, pensi a "far ballare" un po' i numeri. Mi raccomando!

Il contabile stava adoperandosi per inventare il modo di mascherare certi prestiti fatti a tassi da usura a società di loro amici, sull'orlo della bancarotta. Come camminare su una lastra di ghiaccio con delle scarpe con la suola di gomma.

Una sera, sul tardi, suonò il telefono.

- Sono Maria Frizzi. Vorrei vederla, signor Wieser.

Si accordarono per una visita il giorno dopo, mentre il Capo era in Germania.

La donna gli porse una mano gonfia, che pareva senza ossa. Prese il cappotto di Wieser e lo appese dietro un'anta a specchio, che si ripeteva in serie a ricoprire completamente il vestibolo. Il giovane vedeva la propria immagine riflessa decine di volte. Si ricordò della sparatoria nel Terzo Uomo con Orson Welles ed ebbe un brivido.

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