Scienze

In Africa i resti dell'antenato comune di scimmia e uomo

9 agosto 2017
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Scoperti in Africa i resti dell’antenato comune di scimmie e uomo: risalgono a 13 milioni di anni fa e appartengono a un cucciolo che alla morte aveva solo 1 anno e 4 mesi e che i ricercatori hanno chiamato Alesi. Il suo cranio completo aiuta a ricostruire una pagina dell’evoluzione. Annunciata su Nature, la scoperta si deve al gruppo coordinato da Isaiah Nengo, della Stony Brook University di New York, e da Fred Spoor, dell’University College London (Ucl).

https://twitter.com/nature/status/895331370410561537 

Il fossile è stato individuato in Kenya e attribuito a una nuova specie del genere Nyanzapithecus, un gruppo molto vicino sia a una specie di scimmie, i gibboni, sia all’uomo. “Nyanzapithecus Alesi faceva parte di un gruppo di primati vissuto in Africa per oltre 10 milioni di anni’’, ha rilevato Nengo. “La scoperta – ha aggiunto – ci mostra che questo gruppo era africano e si colloca vicino all’origine delle scimmie e dell’uomo’’. Per la prima volta, quindi, l’antenato comune di scimmie e uomo ha un volto e un luogo di nascita. Si sa pochissimo infatti dell’evoluzione di questi antichissimi primati e, soprattutto, finora non si aveva alcuna certezza che fossero nati in Africa. Il cranio ha le dimensioni simili a quelle di un limone e a prima vista il piccolo muso somiglia a quello di un cucciolo di gibbone. Ma le immagini ai raggi X ottenute nelle analisi condotte in Francia, presso il Centro europeo per la luce di sincrotrone Esfr (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble, hanno rivelato la sua struttura interna. È stato così evidente che la cavità del cervello, i denti, le orecchie interne, con i tubi auricolari completamente sviluppati, hanno caratteristiche comuni tanto alle scimmie che all’uomo.

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