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Funghi allucinogeni contro la depressione

16 ottobre 2017
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Somministrando la psilocibina – composto psicoattivo presente nei cosiddetti 'funghi magici' – a un piccolo numero di pazienti sui quali le terapie convenzionali per la depressione non avevano funzionato, i ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno scoperto un legame benefico tra funghi allucinogeni e depressione cronica. Nello studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, si spiega che i benefici sono durati fino a 5 settimane dopo il trattamento. Il composto psichedelico presente nel fungo è come riprogrammasse o risistemasse l'attività dei circuiti cerebrali che hanno un ruolo chiave nella depressione. Le immagini della risonanza magnetica del cervello dei pazienti, fatta il giorno prima e dopo la terapia, hanno mostrato cambiamenti nell'attività del cervello, associati ad una marcata e lunga riduzione dei sintomi della depressione. In particolare è diminuito l'afflusso di sangue all'amigdala, coinvolta nei processi emotivi, di stress e paura, e una maggiore stabilità nel circuito cerebrale collegato agli effetti immediati della psilocibina e della depressione stessa. Anche se i risultati sono promettenti, i ricercatori invitano però alla cautela, visto che sono limitati ad un piccolo numero di persone e ricavati in assenza di un gruppo di controllo per valutare la differenza con un placebo. Non è quindi il caso di tentare di 'auto-medicarsi', precisano. "Diversi pazienti hanno detto di sentirsi con il cervello 'riavviato', come nuovo - spiega Robin Carhart-Harris, coordinatore dello studio. La psilocibina può dare come un 'calcio d'inizio' temporaneo per far uscire il paziente dallo stato depressivo. Effetti simili a questo sono stati osservati nella terapia elettroconvulsiva".

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