Lugano

Fallimenti Darwin, Lasa vuol vederci chiaro mentre emergono alcune cifre

(Benedetto Galli)
16 dicembre 2017
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Nessuna segnalazione al Ministero pubblico per i sospetti di bancarotta fraudolenta di Darwin Airline. Per ora. Prima si vuole conoscere il parere dell’Ufficio fallimenti. È questo il passo deciso ieri pomeriggio dal Consiglio di amministrazione di Lugano Airport Sa (Lasa) a cui ha partecipato anche il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali. In ballo ci sono infatti una dozzina di milioni di franchi che erano nella cassa della compagnia ticinese al momento delle vendita.

«È giusto vederci più chiaro per tutelare gli interessi della società – dichiara il sindaco di Lugano Marco Borradori -. Vogliamo capire, da un profilo di interesse pubblico, cosa sia successo in meno di quattro mesi, dal momento in cui la società è stata venduta». Si, perché è emerso ieri che, prosegue il sindaco, «Darwin quando è stata ceduta aveva una liquidità di alcuni milioni di franchi, almeno una decina. Ma, per poter fare qualsiasi passo non improvvisato, dobbiamo capire dall’Ufficio fallimenti o dal commissario Turati, che ha avuto la pratica fino a qualche giorno fa, gli elementi che ancora ci sfuggono. A entrambi scriveremo una lettera» chiedendo a Turati il rapporto stilato per la Pretura di Lugano.

Prima della cessione Darwin aveva una decina di milioni di debiti ma possedeva beni per circa 23 milioni. Etihad coprì i buchi lasciati scoperti in gran parte da Alitalia. Poi, la compagnia luganese aveva ottenuto una linea di credito di dieci milioni concessa da una banca di Lugano ipotecando quasi tutto il patrimonio di beni. In particolare quei cinque aerei su sei messi come pegno. Aerei che ora, stando a ‘ticinonews.ch’, dopo il fallimento, sembra abbiano già trovato una società americana intenzionata al loro acquisto. Il credito è stato chiesto con il benestare di Adria Airways che ha in parte garantito l’ipoteca. E l’operazione ha consentito alla società di contare su una dozzina di milioni di franchi in cassa al momento della vendita. Sono sostanzialmente questi i dati economici per cui Lasa chiede spiegazioni.

Nella seduta di ieri a proposito della circonvallazione Agno-Bioggio, si è parlato della possibilità accennata da Zali nei giorni scorsi di fronte al Gran Consiglio di prescindere o di interrare il tratto di strada cantonale a sud, ritenuto ostacolo allo sviluppo della pista.

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