Estero

Energia, due minuti di eclissi costeranno caro negli Usa

(R. Baer, S. Kovac)
18 agosto 2017
|

Quei due minuti e mezzo circa di buio dovuto all’eclissi di lunedì prossimo negli Stati Uniti, avranno un impatto significativo anche sulla produzione dell’energia elettrica. Il cono d’ombra di circa 110 km che dovrebbe attraversare diagonalmente il Paese dall’Oregon al Sud Carolina, spegnerà totalmente o parzialmente i pannelli solari di molti stati.

In California, che si trova a sud rispetto alla traiettoria di maggior visibilità, i gestori della rete elettrica si preparano a rimpiazzare durante l’eclissi quasi 6.000 Megawatt di impianti solari, mentre il gestore PJM, che serve la rete che va dall’Illinois al New Jersey, prevede invece di dover sostituire fino a 2.500 megawatt solari, affidandosi a generatori di emergenza.

In tutto si tratta di una potenza in grado di illuminare quasi nove milioni di case, che verrà a mancare per diversi minuti. Difficile stimare al momento il costo totale della bolletta, anche perché la California intende fare ricorso al gas e all’idroelettrico, che hanno un costo per kilowattora di 13 e 33 centesimi di dollaro (dati Eia 2015), mentre gli altri gestori potrebbero ricorrere alle centrali a combustibili fossili, che hanno un costo che arriva a poco più di 37 centesimi.

Per i gestori di energie rinnovabili Usa, l’eclissi è un momento importante non solo per i consumi. Lunedì ci sarà molta attenzione all’andamento generale della produzione, per verificare punti deboli e forti di un sistema obbligatoriamente misto, dato che anche il cielo coperto ha un impatto sui pannelli solari. "Il calo improvviso di produzione e il successivo ripristino repentino dovuti all’eclissi – ha detto al New York Times il direttore generale del gestore PJM, Ken Seiler – ci aiuteranno sicuramente a validare i nostri modelli operativi".

Nell’ultimo decennio le fonti rinnovabili hanno registrato un boom negli Stati Uniti, dove oggi sole e vento producono 8 volte più elettricità rispetto al 2007. L’eolico e il fotovoltaico ora alimentano 25 milioni di case, e questo mentre gli statunitensi consumano il 10% di energia in meno rispetto a 10 anni fa, secondo l’ultimo rapporto stilato dall’Environment America Research and Policy Center. In base all’analisi, nel 2007 i pannelli fotovoltaici producevano lo 0,03% dell’elettricità consumata dagli americani, sufficiente ad alimentare 120mila abitazioni. A fine 2016, invece, il solare ha prodotto elettricità sufficiente a soddisfare i consumi di 5 milioni di case. La California, dove dovrebbe essere approvata una legge che obbligherà a produrre il 100% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2045, sono installati circa il 50% di tutti pannelli fotovoltaici Usa, per una potenza di circa 19 mila megawatt.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔