Commento

E il Beltra perse la favella

10 marzo 2017
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No, non ci siamo! Ma quanto tempo occorre ancora per far tutta la luce su un dossier che scotta, ma che tutto sommato è abbastanza semplice da chiarire? Suvvia, onorevole Beltraminelli, mettere in fila quattro verifiche, perché mai dovrebbe richiedere così tanto tempo? Le domande sono semplicissime: da quanti anni l’agenzia di sicurezza ‘Argo 1’ era al beneficio di un mandato diretto? E perché mai, dopo la prima esperienza maturata anni fa (sempre che ce ne fosse già allora davvero l’urgenza), gli uffici del suo dipartimento hanno ancora fatto ricorso alla scorciatoia del mandato diretto per altri anni? E come mai quel mandato diretto continuato – a quanto pare fuori norma – non figurava sulla famosa lista ufficiale, sottoposta anno per anno per verifica alla vigilanza del parlamento? E non da ultimo, chi ha effettuato i pagamenti, si è mosso in base a cosa e su indicazione di chi? Caro ministro, in ballo ci sono milioni, per di più in tempo di vacche magre! E poi, già che ci siamo, potrebbe darsi che vi siano altre domandine interessanti anche per qualche altro dipartimento. Per esempio: chi ha dato il nullaosta ad ‘Argo 1’ di operare nell’ambito della sicurezza, settore per il quale ci vuole un’autorizzazione cantonale? Quali verifiche sono state fatte a registro di commercio sui cambiamenti effettuati negli anni quanto a ragione sociale e registrazione dei membri del Consiglio di amministrazione? Ragione sociale cambiata ben tre volte, passata – vagando di palo in frasca – dalla conduzione di un’impresa di costruzione (la Vedeggio Generalbau Ag), alla consulenza, l’analisi e il project management nel settore informatico (con la OtenyS Sa), per infine approdare nel 2014 ad una molto generica – tenetevi bene – ‘attività multiservice’ (così le prime due parole a registro di commercio). Come se all’interno dell’amministrazione cantonale ciascun ufficio facesse solo il suo lavoro, senza domandarsi poi tanto cosa deve fare dopo il vicino di settore ed eventualmente segnalargli qualche potenziale puzza di bruciato. A queste domande/riflessioni basilari, che si stanno ponendo un po’ tutti, un capo di dipartimento lo ribadiamo deve saper rispondere in un paio di giorni al massimo. Forza, di che cosa si ha paura? Che salti fuori dell’altro? Esempio: altri mandati diretti fantasma? L’opinione pubblica, ne siamo certi, apprezzerebbe un consigliere di Stato che, confrontato con un caso del genere, assumesse celermente le responsabilità e le redini politiche, spiegando pubblicamente cosa non ha funzionato. Invece, più passano i giorni, più continua il silenzio e s’accresce anche l’impressione che Beltraminelli, solitamente molto loquace e abile comunicatore sui social, sia rimasto per qualche motivo serio (da otorinolaringoiatra) senza favella. Unica nota positiva – si fa per dire – il comunicato col quale il Dss ha annunciato il passaggio (provvisorio) di mano della responsabilità del Servizio richiedenti l’asilo (che gestiva il mandato all’Argo 1) alla direzione della Divisione dell’azione sociale. Ma si tratta di una misura scontata, che andava già presa l’indomani dello scoppio del bubbone. O no?

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