Commento

Dentro il governo, fuori dalle lobby!

(Gabriele Putzu)
16 ottobre 2017
|

Imbarazzante inciampo per il neo-ministro degli Esteri Cassis. A nove giorni dall’elezione a consigliere federale, senza che lo si sapesse, ha bussato alla porta della Pro Tell, la lobby che cura gli interessi di chi detiene armi, entrando a farne parte. Che c’è di strano? Uno, che lo abbia fatto; due, che lo abbia fatto a una manciata di giorni dal verdetto dell’Assemblea federale; tre, che lo abbia fatto in punta di piedi; quattro, che non abbia considerato gli effetti boomerang sul Cassis ministro e probabile responsabile degli Esteri. Evidente la sua volontà di guadagnare consensi sulla destra. Ma, se lo avessero saputo la sinistra e il centro, che lo hanno preferito ai due concorrenti, lo avrebbero votato? Si pone quindi un problema di trasparenza. Ma di problema ce n’è un secondo. La lobby delle armi, come tutte le associazioni, persegue legittimamente interessi ben precisi, che possono entrare in rotta di collisione con il lavoro che un membro di un governo collegiale deve svolgere. Pensiamo in casu proprio al campo minato delle relazioni con l’Ue. In definitiva è anche questione di tatto, che deve indurre un membro dell’esecutivo a non agganciarsi direttamente ad alcun carro (armato e non), pur avendo una propria linea e una propria personalità politica. Cassis, spiace dirlo, bussando ed entrando a far parte di una nuova lobby, ha sbandato. Prima ancora di aver terminato i famosi 100 giorni di grazia. Un tiro da correggere.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔