Commento

Dall’orticello agli ‘influencers’

(Benedetto Galli)
5 agosto 2017
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Ancora non esiste un video virale che la indichi come “L’Eden a un’ora da Milano”, eppure anche la stazione di risalita di Cardada, così come la Verzasca con le sue acque maldiviane, negli ultimi 20 mesi sta continuamente superando se stessa: il 2016 dei record (118mila passaggi) già impallidisce al cospetto del 2017, che nei primi 7 mesi ha registrato una crescita di quasi il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e si avvia ad abbattere con facilità la soglia psicologica, finora inimmaginabile, dei 130mila passaggi.

Se a queste indicazioni ne aggiungiamo qualche altra più di ampio respiro – il Locarnese è la miglior regione svizzera come tassi di crescita generale, nonché la destinazione con l’incremento più forte sul mercato francese –, allora è evidente che trovate come “le Maldive a un’ora da Milano” siano soltanto puntuali eccezioni che confermano la “regola” di un rilancio turistico finalmente chiaro. I motivi che determinano questa sorta di ritorno agli anni d’oro di inizio anni 2000 sono diversi e concorrono a determinare una “situazione perfetta”. Al netto di una base meteo favorevolissima, il primo motivo è esogeno: basta osservare il mondo esterno e subito il piccolo orticello interno riluce di un’aura dai colori soprattutto rassicuranti. L’85% degli ospiti è svizzero e per questa grande maggioranza, venendo a crollare il richiamo “low-cost” nordafricano (così come quello delle grandi città europee), il Ticino è ridiventato il primo Sud disponibile, nonché ancora più facilmente raggiungibile grazie ad Alp­Transit, che abbatte tempi e distanze e “ci rimette in pieno – per dirla con l’esperto di marketing turistico Benjamin Frizzi – nella testa dei nostri amici svizzero-tedeschi”. Ma non solo la loro, visti gli effetti della campagna condotta da circa 3 anni sul fino ad allora inesplorato mercato romando. Non ci sono cifre precise sull’incremento degli ospiti confederati di lingua francese, ma empiricamente si può misurarne un effetto molto marcato. Cardada, il lago, le valli e i loro fiumi valgono oggi per molti di loro la Costa Azzurra di un lustro fa, oggi rabbuiata da un’allerta sicurezza senza soluzione di continuità.

Sempre ai professionisti del turismo locarnese si deve un salto di qualità nella sensibilizzazione degli operatori, sia organizzando “workshop” anti-invecchiamento (nel senso dell’approccio al turista e alle sue multiformi e mutevoli esigenze), sia imbastendo quel “marketing di precisione” che va a colpire segmenti di mercato dall’enorme potenziale come i “runner”, i “biker” o gli appassionati di rampichino. Sono operatori al fronte, quelli della destinazione locarnese, che pur decimati come contingente registrano risultati complessivi paragonabili a quelli ottenuti prima che chiudessero svariate strutture.

Ma gli “Eden” e le “Maldive” ammiccanti dai social, dunque? Solo fuochi di paglia? Non in proiezione. Lo dimostra il crescente impegno con i cosiddetti “influencers”: personaggi cui l’ente turistico, opportunamente, propone un’esperienza. Che verrà poi recapitata a milioni e milioni di “followers”.

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