Scienze

Continua a sfuggire alla scienza la materia invisibile

17 novembre 2017
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Inseguita da quasi 90 anni, la materia invisibile e sconosciuta che occupa circa il 25% dell’universo continua a essere inafferrabile, tanto che un articolo pubblicato dalla rivista Nature sul suo sito parla apertamente di "frustrazione" e della ricerca di nuove ipotesi. Trovare le particelle di cui è fatta la materia oscura significherebbe aprire la porta sulla cosiddetta "nuova fisica", vorrebbe dire cioè scoprire particelle e comportamenti della materia diversi da quelli previsti dagli attuali modelli di riferimento. Finora, però, dei componenti della materia oscura continua a non esserci traccia, e si comincia a pensare di riorientare le ricerche verso altri possibili candidati. "Per la maggior parte dei fisici la materia oscura esiste. Nessuno di noi, però, è disposto a dire che cosa sia, perché non c’è un modello che la descriva", ha detto all’agenzia di stampa ANSA il presidente dell’Istituto nazionale italiano di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni. "L’idea più semplice è che possa essere un’estensione di quello che si sa", ha aggiunto riferendosi alla teoria della supersimmetria, secondo la quale ogni particella ha una sua particella speculare e nascosta, di massa molto maggiore.

A questa teoria è legata infatti da molto tempo l’idea che le più probabili componenti della materia oscura possano essere le particelle Wimp (Weakly Interacting Massive Particles, ossia particelle massive debolmente interagenti). Il fatto che, dopo tante ricerche, delle particelle Wimp non ci sia ancora traccia, fa pensare che sia il momento di cercare in modo diverso. "Finora tutto è plausibile, ma – ha osservato il presidente dell’Infn – bisogna fare i conti con la psicologia umana e con il sospetto di dover cercare cose diverse". Così gradualmente dello "zoo" delle nuove particelle sono entrate a far parte creature bizzarre chiamate assioni, Wimpzilla, Q-balls. "Particelle come gli assioni sono indicate da tempo come una soluzione elegante", ha detto Ferroni. "Cercarle non è facile, perché potrebbero avere qualsiasi massa" e l’intervallo di energia in cui potrebbero essere è davvero molto ampio. Un altro possibile obiettivo della caccia alla materia oscura potrebbero essere i buchi neri primordiali nati immediatamente dopo il Big Bang.

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