Confine

Como, un riparo per i clochard

(©Ti-Press / Francesca Agosta)
1 dicembre 2017
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Sono trecentocinquanta i senza tetto a Como, tra clochard storici, migranti in transito e profughi che hanno ottenuto il permesso di restare in Italia, ma non dispongono di mezzi. La stima è della Caritas diocesana guidata dall'instancabile Roberto Bernasconi. L'arrivo del freddo sta mettendo a dura prova chi è costretto a trovare un riparo di fortuna. Oggi per il settimo anno consentivo riapre in via Sirtori, presso il Cardinal Ferrari, la struttura in grado di ospitare 37 senza tetto. Sette letti sono destinati a donne. Un servizio reso possibile dalla disponibilità di 500 volontari che a turno sono presenti nei locali di via Sirtori. Altri 160 posti letto, nell'ambito di 'Emergenza freddo' sono disponibili in altri dormitori, come la parrocchia di Rebbio di don Giusto Della Valle, dei comboniani, sempre di Rebbio, e di altre strutture religiosi. Per cui a conti fatti mancano 150 posti letto, per altrettanti senza tetto, fra i quali ci sono i migranti e i profughi che hanno trovato un riparo nella tendopoli dell'autosilo Valmulini. Una ottantina di persone sono assistite da ''ComoAccogliere''. Volontari che hanno messo a disposizione una trentina di tende e che quotidianamente portano bevande calde e alimentari. Ci sono anche medici e paramedici che ogni due o tre giorni si recano sul posto per controllare lo stato di salute dei senza tetto. C'è poi un gruppo di senza tetto, per lo più clochard, che trascorrono la notte sotto i portici delle basiliche di Como. 

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