Il Consiglio di Stato continua sulla sua pista: finanzierà la gestione ordinaria degli impianti di risalita di Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara per le stagioni invernali dal 2017 al 2021. Li finanzierà con un credito complessivo di 5,4 milioni di franchi, contenuto in un messaggio licenziato oggi e che passa quindi in Gran Consiglio.
E dire che fino a qualche anno fa la via tracciata era un'altra. Alla luce di uno studio della Grischconsulta del 2008, si era infatti stabilito che l'unica stazione sostenibile e da sostenere fosse quella di Airolo-Pesciüm. Parlamento prima e governo hanno però scelto in seguito di 'addolcire' la propria posizione, concedendo finanziamenti – in nome della sicurezza – anche a Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara e smentendo di fatto i risultati dello studio. Un atteggiamento 'pro impianti periferici' che si può oramai considerare definitivo con il messaggio di oggi. “Il rinnovo del credito – si specifica nel comunicato stampa del Consiglio di Stato – si basa sugli approfondimenti svolti dal gruppo di lavoro – composto da rappresentanti dell'autorità cantonale, dai gestori degli impianti di risalita, dagli enti locali interessati, dall'Agenzia turistica ticinese, dalle Organizzazioni turistiche regionali e dagli Enti regionali di sviluppo – che era stato appositamente istituito dal Consiglio di Stato nel 2014 con l’incarico di proporre un piano di lavoro e una strategia complessiva coordinata per gli impianti sussidiati dal Cantone”.
Due i motivi che giustificano, agli occhi del governo, tale credito. Il primo è legato alla “destagionalizzazione” degli impianti, grazie ai quali si potrà “offrire al turista un’esperienza unica è completa” per tutto l'anno. Il secondo motivo è di tipo economico: “Durante l’intero periodo 2011-2016 – spiega l'esecutivo – tutte queste stazioni sciistiche abbiano generato perdite, lo studio dimostra come ogni franco loro versato sotto forma di sussidio cantonale generi 14 franchi di 'effetto moltiplicatore' in tutto il Ticino”.